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MANOLA AIAZZI CANDIDATA ALLE COMUNALI DI FIRENZE CON BOCCI SINDACO

LISTA CIVICA "POPOLARI & LIBERALI"

"A FIRENZE ED IN TOSCANA SI RESPIRA UN’ARIA DIVERSA. PERCHÉ NON CREDERCI?"

Alla vigilia delle elezioni comunali di Firenze, che si svolgeranno il prossimo 26 Maggio, abbiamo conversato a lungo con Manola Aiazzi, candidata per la lista civica POPOLARI E LIBERALI in appoggio di Bocci Sindaco.

Coniugata, con figli e nipoti. Nata nel 1948, Manola Aiazzi è ragioniera e poi Educatrice Professionale. Nell'ambito professionale si registrano, fra l'altro: incarichi al Comune di Firenze (progetti area anziani adolescenti minori a rischio…); responsabile Comunità Alloggio per Minori di Firenze con ASL e Tribunale Minorenni; assunzione in ASL (SERT Carcere Sollicciano), ASL zona NO (psichiatria disabilità all'interno della Riabilitazione e responsabile Comunità Alloggio per persone con grave disabilità). Al momento è Presidente dell‘associazione di professionisti psicoeducativi ArtigianalMente. Il suo impegno politico inizia come consigliera di quartiere con la DC a Sesto Fiorentino nel 1985. Prosegue con un'ampia e significativa esperienza politico-amministrativa. Più volte consigliera comunale a Sesto Fiorentino, una delle più importante realtà dell‘area fiorentina, Manola ha svolto la sua attività istituzionale anche come consigliera provinciale. Alle ultime elezioni politiche è stata candidata all‘uninominale della Camera per il Collegio Firenze 3. Con riferimento all‘esperienza cristiano-democratica, ha ricoperto incarichi di rilievo nel CDU e nell‘UDC sia a livello fiorentino che regionale.

Ogni candidatura è portatrice di un messaggio e di valori. Come comunicarli ai fiorentini, che fra poche settimane saranno chiamati al voto per le comunali?

Ritengo che i fiorentini abbiano il diritto di un cambiamento dopo tanti, troppi anni di amministrazioni di una sinistra conservatrice, inconcludente e faccendiera. Occorre comunicare un nuovo messaggio politico che riporti la città, ai valori fondanti e fondamentali per una comunità che con le sue specificità, diversità abbia l'occasione di avere una visione di sistema che crei un sistema di relazioni, di risposte, di responsabilità tra loro in armonia.

Come comunicare? Con tutti i mezzi oggi presenti anche grazie alle tecnologie, ma il mezzo migliore rimane l'incontro che apre alla relazione, al dialogo, all'ascolto, ai chiarimenti. Trovo il Candidato a Sindaco Bocci su questa linea. Personalmente come candidata nella lista civica Popolari & Liberali intendo promuovere incontri anche attraverso convegni mirati.

Veniamo alla stretta autorità politica. Lei si candida nella città che è stata guidata da Renzi. Che eredità lascia l'ex segretario PD a Firenze? Ed il suo successore? Pensa che si sia sufficientemente affrancato dal suo leader?

Bella la domanda su Renzi: conosciamo bene la sua ascesa politica, il suo modo di "bruciare" i tempi, l'utilizzo delle Istituzioni per ambizioni personali, creando l'illusione di avere un progetto politico per la città. Era in Palazzo Medici Riccardi e guardava Palazzo Vecchio, da lì guardò a Palazzo Chigi. Poi si è fermato ed ora è il "senatore semplice di Scandicci". Firenze non è stata guidata è stata "cavalcata" dall' ex segretario del PD, ex sindaco, ex Presidente del Consiglio.

Cosa ha lasciato? Debiti, progetti non conclusi...vogliamo elencarli? Sono in politica dal 1985 e tutte le amministrazioni hanno lasciato i soliti problemi per Firenze: lo smaltimento integrale dei rifiuti, la modernizzazione dell'aeroporto, nuovo stadio, la stazione per l'alta velocità, la mobilità, Sant'Orsola, l'applicazione del Piano Strutturale...ovvero tutto quello di cui i fiorentini (e non solo) sentono parlare da decenni e riproposto in ogni campagna elettorale. Unica novità la tanto discussa tranvia che ha prodotto danni anche alle attività economiche e ai cittadini in alcune zone della città.

Il suo successore? Ha portato avanti le politiche di Renzi anche se a parole tenta di affrancarsi ma non è vero. Hanno lo stesso DNA politico, ed era il vicesindaco e per un periodo con l'altro proiettato a Roma lo sostituì per poi diventare appunto il suo successore. Non si può disconoscere la storia.

Chiudo la risposta parlando dei debiti che hanno lasciato i Sindaci di sinistra che da decenni hanno governato Firenze. Come ormai sappiamo, ancora, Firenze ha un debito spalmato per 30 anni per un valore di 5 milioni di euro all'anno, se come può essere previsto esso si spalmasse in 20 anni la cifra annuale alzerebbe, potrebbe intervenire il Governo, comunque si mette il debito sulle spalle dei fiorentini di oggi e delle nuove generazioni!!! Comodo per i sinistri signori parlare di Roma, Catania Reggio Calabria etc. Racconti il "ricandidato" i debiti che lui lascia.

Può indicarci i più gravi errori, difetti o inadempienze delle amministrazioni fiorentine a trazione PD?

Errori, difetti, inadempienze? Mi pare di aver già detto molto in precedenza, in quanto una politica così personalizzata, parlando di chi ha "spadroneggiato" la città si possono definire le conseguenza politiche e gli atti e i misfatti. Ma aggiungo altri elementi: amando parlare di ciò che conosco per diretta esperienza politica e professionale, voglio sottolineare la politica fallimentare della gestione socio-sanitaria della Società della Salute. Ho potuto fare esperienza teorica dai primordi del pensiero regionale per averne discusso in Consiglio Comunale (a Sesto) per anni e regolarmente dare voto contrario poi vederla professionalmente attuare (in quanto dipendente Asl e fortunatamente in un settore non entrato in SdS) ed oggi si continua a tenere in piedi una organizzazione pesante e burocratica che crea distanza tra il cittadino (richiedente un servizio) e l'Ente locale che dovrebbe fornire la risposta adeguata e celere, invece i tempi creano attese. Inoltre non è stato raggiunto l'obiettivo fulcro del sistema: la declamata integrazione tra sanitario e sociale. La SdS è il prodotto ideologico di un potere autoreferente. Riformulo la domanda che pongo da tempo: quale valido motivo per tenere ancora in piedi questa organizzazione? Ricordiamo è una invenzione toscana e non tutte le zone inizialmente aderirono e successivamente alcune hanno abbandonato. Firenze è SdS. La mia domanda non ha avuto ancora una risposta.

Vorrei anche dire qualcosa riguardo alle competenze specifiche dell'Ente Comunale riguardo ai temi prettamente sociali. Risponde con un servizio sociale monoprofessionale, con una esternazione dei servizi con il sistema del ribasso, con una attenzione "criticabile" alle professioni all'interno di cooperative, onlus, associazioni etc., spesso diciamo "amiche", talvolta con progetti che danno un risalto pubblicitario più che una risposta efficace ed efficiente. Mi fermerei perché il discorso si fa lungo e complesso, mi piacerebbe diventasse Sindaco Ubaldo Bocci e poter contribuire a "rivoluzionare" il sistema delle risposte sociali cambiando rotta e portando realmente (e non a slogan) al centro la famiglia, la persona con criteri di protagonismo e responsabilità.

Spostiamoci sul mondo cattolico. Tutti vantano una "vicinanza" a questo mondo ed a questa cultura, proprio a cominciare dal PD. E nell'altra metà del campo come sono i rapporti con questo mondo?

Bella domanda! Il PD (e non solo fiorentino) ha saputo catturare una parte del mondo cattolico. A quella parte chiedo come possono digerire il continuo abbattimento dei valori non negoziabili, di una frammentazione anche del linguaggio della dottrina sociale della Chiesa. Va ricordato quanto gli ultimi governi della sinistra abbiano largamente aperto ai (loro) cosiddetti diritti civili anche quando il Presidente del Consiglio era il cattolico Renzi, ricordiamo pure le affermazioni di Nardella allineato con la politica di Rossi riguardo alla "educazione sessuale" per i giovani con i preservativi gratuiti ed altro ancora. I cattoprogressisti allineati se non talvolta sottomessi a una sinistra in cerca di una prospettiva, portando in "dote" un patrimonio culturale spezzettato e quindi strumentalizzato. Cattolici che potevano essere lievito invece si sono dispersi in una "farina" scaduta. Possono le mie parole sembrare forti e provocanti, ma per chi mi conosce sa che ho delle sensibilità che se da un lato mi portano ad avere rispetto per ogni persona anche se distante, ho invece poca tolleranza per questi atti politici. Vi sono all'interno della realtà cattolica persone che hanno svolto attività politica anche con incarichi importanti nella sinistra, poi dirigere Enti cattolici per poi tentare nuovamente la scalata politica. Forse con questo si possono dare tante spiegazioni anche alla loro interpretazione della laicità dello Stato!

Nel Centro Destra? E' questa l'altra parte? Rispondo che ho avuto massima libertà e rispetto, non ho mai avuto strumentalizzazioni anzi direi il valore fondante dell'azione politica non si è sottratta ai valori culturali del cattolicesimo. Almeno questa è la mia esperienza. 

Può sintetizzare in alcune proposte-chiave il suo apporto politico elettorale alla candidatura di Ubaldo Bocci.

Vorrei portare avanti quello che è più in sintonia con la mia sensibilità e professionalità. Per questo la mia scaletta ideale parte da una rivoluzione che riguarda i servizi sociali alla persona, famiglia e soggetti più fragili, a cui dobbiamo una reale centralità. È doveroso coinvolgerli come soggetti attivi, progettando insieme a loro servizi e futuro. Tale modalità, che è anche la filosofia della mia associazione, ha come perno lo sganciarsi dal mero assistenzialismo. Proprio questa modalità responsabilizza gli interessati e toglie alla cattiva politica la possibilità di costruire “baracconi”. La sinistra utilizza la mono-professione di assistente sociale, noi dobbiamo puntare su professionalità psico-educative. L’altro contributo è rendere migliore la nostra risposta ai bisogni abitativi, rendendo più lineari e chiari i titoli di accesso. Ed infine andrebbe rivista e controllata la ISEE soprattutto in riferimento all‘abitazione. Non va tralasciato al riguarda il tema della casa in relazione agli immigrati. Tema che va affrontato con intelligenza e non con la pancia. Non possiamo ignorare il problema sempre più centrale della natalità, che non è sono una questione connessa a fattori economici e sgravi fiscali. I genitori sono chiamati a riflettere anche sulle implicazioni culturali ed educative del tema famiglia. Ci vuole tanto coraggio per dare nuova linfa vitale alla famiglia. Anche se, come segno politico, sono necessari, come premessa, aiuti pubblici di sistema. Su tali temi il centro-destra deve dare seguito a tante proposte lanciate e non portate compiutamente in fondo, come, solo per fare un esempio, agli asili nido aziendali. Ora capite bene che occorre una vera rivoluzione più culturale che economica, superando il mero assistenzialismo della sinistra.

Cosa ne pensa dell'annunciata costruzione della moschea nell'area urbana fiorentina?

Confermo la mia contrarietà alla costruzione della moschea in un‘area di proprietà della Diocesi nel territorio del Comune di Sesto. Ci sono motivi plurimi che spiegano questa mia posizione. In breve: i principi del mancato rispetto della persona e della donna, di tutti quelli che sono i fondamenti non negoziabili che sono la sostanza della nostra antropologia, prima che della nostra fede. L‘Islam, con la sua ideologia, non può darci garanzie al riguardo. Dare un ulteriore spazio all‘Islam con questa costruzione pone, inoltre, anche altri problemi, perché noi sappiamo bene da dove arrivano i soldi per l‘edificazione delle moschee. L‘Islam sta diventando sempre più intransigente. Come si fa a venire a patti con questa realtà? Fino a quando le comunità islamiche non rispetteranno i principi della nostra civiltà, anche sottoscrivendo intese con lo Stato, un accordo è improponibile. Da aggiungere un elemento importante. In verità la dimensione della preghiera islamica è molto individuale, la preghiera comune ha più un valore legato alla predicazione, quindi con prevalente valore “politico”. A Firenze, lo stesso Nardella non è riuscito a trovare una soluzione al problema della Moschea. Giusto porsi una domanda: perché?

Che contributo può dare la lista centrista dei popolari e liberali alla competizione per dare a Firenze una storica alternativa?

L‘esperienza di ognuno di noi può dare un contributo peculiare, frutto della storia personale, che, per quanto mi riguarda, è partita da Sesto fiorentino, sia a livello amministrativo che politico, per giungere al Consiglio provinciale. Vorrei sottolineare la necessità e l‘urgenza di creare un ponte tra l‘esperienza di persone come noi ed i giovani, di cui abbiamo grande bisogno. Può essere questo il mix vincente tra la forza dell‘entusiasmo e il senso maturo del realismo. E così che si creano le condizioni e la voglia di una storica alternativa. A Firenze ed in tutta la Toscana si respira un‘area diversa. Perché non crederci?

A cura della redazione di PUNTOTOSCANAPPE.IT

Maggio 2019