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INTERVISTA AL PRESIDENTE DEL PTE (POPOLARI TOSCANI EUROPEI)

BANCHI: “NOI, MODERATI RIVOLUZIONARI. . . ”

Domanda: Per molti “moderati” la politica italiana è ormai motivo di disincanto o, peggio, di radicale disorientamento. Il tam-tam prevalente parla sempre più di rifugio nell'astensione. . .

Risposta: Certo, se diamo ascolto alla voce dell'emotività, la conclusione è proprio questa. Ma, la politica è anche ragionamento ed io non voglio abbandonare questa strada maestra. Per questo siamo davanti ad un paradosso: il periodo più cupo della storia politica italiana potrebbe coincidere con un clamoroso “nuovo inizio”. Hegel parlerebbe di “fase aurorale”. Come dire, raggiunto forse il punto più buio della notte ci prepariamo ad una prossima luce.

Domanda: Come motivare, allora, questo spiraglio nella politica italiana, ad oggi francamente sorprendente. . .

Risposta: Nella notte gli unici riferimenti sono le stelle più luminose ovviamente per chi le sa vedere. Per orientarsi bastano pochi e buoni punti di riferimento. Ecco, si ricomincia da questi “fondamentali”: l'antropologia cristianamente ispirata; la difesa dei principi costituzionali nati, in gran parte, dalla maestria e dedizione dei costituenti cattolici;l'identità culturale dell'Europa;l'economia sociale di mercato come fonte di coesione interna ed integrazione mondiale.

Domanda: Da quanto capisco, tutto ciò viene prima della politica e del gioco tra partiti. . .

Risposta: Sicuramente viene prima del gioco tra partiti, ma si tratta di un momento autenticamente “politico”. Sono convinto che le nuove forme di aggregazione, quelle davvero significative per i nostri destini, passeranno da qui. Al centro del campo dovranno starci i progetti alternativi non le quisquiglie, quelle, come sappiamo, destinate ad alzare solo fumo di copertura per nascondere le “nudità” della pseudo-politica. In questa ottica gli schieramenti di oggi nel panorama italiano, come direbbe Marx, sono solo sovrastrutture. La posta in gioco è molto più sostanziale. Ed i giochi non sono ancora fatti!

Domanda: Quindi non condivide la posizione di chi dice che, con la riforma dell'assetto istituzionale ed elettorale, l'Italia diventeràfinalmente una democrazia matura e compiuta. . .

Risposta: Non vorrei enfatizzare il problema per non cadere nella trappola che ci sta tendendo lo stesso Presidente Renzi, quando dice che su questo si gioca tutto. Non si tratta di dire Sì o No a Renzi, sarebbe un'iperbolica ed immeritata esaltazione del suo ruolo. La questione è diversa e ben più importante. Occorre dire no, sia attraverso i comitati che con tante altre e diverse forme, perchè la riforma è sbagliata in quanto indebolisce la nostra democrazia, immettendovi almeno quattro veleni: sbilanciamento tra esecutivo e legislativo da una parte, Camera e Senato dall'altra; bi-partitismo secco; blindatura delle nomenclature di partito nella loro proiezione sulle liste elettorali; negazione della scelta degli elettori in relazione ai candidati. Ho l'impressione che, se sapremo riportare l'argomento in questione alla sua concretezza, potremmo far breccia trasversalmente.

Domanda: Immagino che altra frontiera delicata sia quella dei valori eticamente sensibili. . .

Risposta: Sì, non c'è dubbio. In queste ultime settimane il quadro sta cambiando e, per certi versi, è in via di ribaltamento. Nessuno di noi avrebbe immaginato che 37 deputati “cattolici” del PD potessero formalizzare la richiesta di stralciare dal testo Cirinnà la parte relativa alla stepchild adoption. Non so se, alla fine, sarà tutto oro quel che luccica. Può darsi che ci sia un sottile gioco delle parti, ma una breccia si è aperta anche nel corpo mollaccioso del PD. Specularmente, all'opposto, Forza Italia si scolla ed alcune parlamentari di punta (su tutte Carfagna e Prestigiacomo) sembrano prendere una deriva relativistica. A questo punto sarà fondamentale l'unione culturale ed operativa del variegato mondo centrista. E' qui che “il progetto antropologico” dovrà contare più di ogni basso tatticismo o ragione di bottega. Ma aggiungo un'altra cosa non meno importante:si vedrà attraverso questa prima delicata prova se il centro, che non è soltanto uno statico luogo geografico, avrà la capacità di guidare tutto quel fronte politico che non accetta certo radicalismo etico della sinistra. E qui non conta soltanto vincere o perdere numericamente in parlamento; conta soprattutto scrivere insieme alla gran parte dei nostri concittadini il primo capitolo della “carta etica” dell'Italia che verrà.

Domanda: Naturale che il pensiero vada alla grande manifestazione di Roma del prossimo 30 Gennaio, il nuovo Family Day. Cosa ne pensa?

Risposta: Tutto il bene possibile. Al netto delle polemiche, fisiologiche in questi casi, siamo dinanzi ad un'altra grande boccata di ossigeno per la nostra identità culturale, prima costituzionale e poi cristianamente ispirata. Non dimentichiamoci che i capisaldi della nostra Costituzione furono concepiti e scritti da grandi giuristi cattolici, in gran parte ispirati dal personalismo comunitario di S. Tommaso. Quando la buona politica, senza mire strumentali o, peggio, egemoniche, si lascia trasportare dall'onda lunga e travolgente delle comunità naturali ed intermedie organizzate in vista del bene comune, siamo nel più proficuo solco della nostra tradizione.

Domanda: E a chi vi accusa di pensare ai grandi principi, ai massimi sistemi e non ai problemi quotidiani del vivere, cosa risponde?

Risposta : Non potendo rispondere attraverso un trattato, ma in modo telegrafico, dico che non possiamo lasciare ad altri la risposta alla crisi economica strutturale che sta sempre più prendendo forma. La risposta non è quella di presenziare al battesimo della Ferrari in borsa, portare in giro per il mondo comitive di industriali, assegnare ai diciottenni una mancia di stato e far marcire al lavoro donne e uomini fino alle soglie dei settant'anni. Occorre avere il coraggio di contestare apertamente un modello capitalistico che sta fallendo, anche con la miope complicità di un'Europa ridotta quasi al consiglio d'amministrazione di un ente finanziario. Per la stessa Europa le premesse erano diverse: pensavamo di avere un'anima e scopriamo che siamo dotati solo di un corpo fragile e malato. Anche in questo ambito la stella polare c'è già. Come dicono i tanti ed illuminati documenti del magistero sociale della Chiesa, “Non è l'uomo per il lavoro, ma il lavoro per l'uomo”.

Domanda: Riassumendo in una battuta finale lo spirito che anima i Popolari Toscani Europei in questa non facile stagione politica, cosa direbbe?

Risposta: Diffidate dei “moderati”. Se riscaldano i motori, sono destinati ad andare lontano. Proprio da loro verrà la rivoluzione più decisa!

Gennaio 2016