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I POPOLARI LIBERALI della TOSCANA verso le elezioni

PER UN DECALOGO DEL PDL:propensione sociale, lealtà e cultura.

  1. Dopo il fallimento del governo Prodi, causato dalla eterogeneità politica della sua maggioranza, e la scelta del Partito Democratico di presentarsi da solo alle elezioni privilegiando questa volta la coerenza programmatica (non certo quella ideale), anche nella Casa delle Libertà si è riproposta la necessità di elaborare una proposta politica più coerente e adeguata ai problemi del Paese, dando vita a quella formazione politica di tipo popolare-europeo denominata POPOLO della LIBERTA`.

  2. Nel centro-destra la provvisorietà dei partiti preesistenti era resa evidente da due circostanze,o,meglio, contraddizioni interne alla vecchia coalizione. L`esistenza al suo interno di due distinti partiti (FI di nuova costituzione, ma risultato della confluenza di soggetti provenienti dalla DC, dal PSI e dai Liberali; Udc, nostalgica identità di una parte liberaldemocratica della DC), che però nel Parlamento Europeo fanno entrambi parte del medesimo Gruppo , il PPE; dall`altra parte, una coerente evoluzione ha condotto AN, che si definiva un partito di destra democratica, ad avvicinarsi alle posizioni del PPE e a diventare in sostanza una formazione di centro.

  3. La novità del quadro politico attuale deriva da due passaggi ulteriori. Da un lato, Berlusconi dichiara a nome di FI di voler procedere in maniera irreversibile a costruire la sezione italiana del PPE, ossia il Popolo delle Libertà (PDL), adeguando così l`Italia al modello europeo; dall`altro lato, Fini dichiara che AN chiede di entrare nel PPE e contestualmente aderisce al PDL.
    Tale novità è completata ulteriormente dalla scelta di "federarsi" con la Lega al Nord e con analoghi movimenti regionali o locali al Sud, tenendo fuori dalla coalizione la destra estrema di Storace.
    Quindi è totalmente infondata la posizione di chi sostiene che il PDL è spostato a destra.

  4. Il dato conclusivo è che il progetto annunciato da FI e da AN coincide esattamente con la prospettiva che il gruppo dei Popolari Liberali sta perseguendo ormai da diversi anni. Questo movimento è nato all`interno dell`Udc per opera di Carlo Giovanardi già al II Congresso Nazionale e decollato in modo più consistente all`ultima assise del Luglio 2007. Esso rappresenta la posizione predominante dell`elettorato UDC, cioè,secondo un recente sondaggio, del 70% dei suoi elettori a livello nazionale e di un consistente terzo tra gli iscritti in Toscana. Questo percorso trova dunque il logico epilogo nella convinta partecipazione dei Popolari Liberali, in qualità di fondatori, al progetto del PDL.

  5. Osservato che il gruppo dei Popolari Liberali aveva dunque visto giusto, la nascita del PDL è un progetto non soltanto in sé coerente e corrispondente con quanto avviene a livello europeo - il che non si può dire del PD, di cui non esiste un equivalente in Europa - ma anche capace di stabilizzare il quadro politico e di dare una svolta al governo del Paese.
  6. Per raggiungere questo obiettivo, il PDL dovrà marcare un sensibile avanzamento in almeno tre ambiti: la visione integrale dell`uomo attraverso una propensione sociale; la valorizzazione delle risorse umane; la cultura, la ricerca in tutti i campi e la formazione.

  7. Il nuovo partito deve dire parole chiare a favore del diritto alla vita, dall`inizio al suo termine naturale, e saper rispondere con fermezza ai problemi delle fasce sociali più deboli, e che più hanno bisogno: i giovani, le donne, gli anziani, le famiglie numerose, le giovani coppie ( con particolare riferimento all`abitazione), i disabili, gli indigenti. Questa opzione preferenziale deve comunque assicurare attenzione e libertà a chi è in grado di competere, coniugando sapientemente, rispetto della persona, solidarietà e sussidiarietà.

  8. Dobbiamo contrastare il discredito che l`opinione pubblica ha della politica, che è percepita da buona parte dell`opinione pubblica come sinonimo di affarismo: il nuovo partito deve guadagnarsi il rispetto di tutti. A dirigenti ed iscritti del nuovo partito spetta dunque la responsabilità di una condotta esemplare.Un retroterra di idee e principi, un sistema interno di regole democratiche e con il contributo degli organi di garanzia dovranno vigilare che la nuova formazione non scada nel verticismo, nel pragmatismo e vada contro il bene comune. In altri termini, rispetto della persona, solidarietà e sussidiarietà devono essere anche il metodo del partito.

  9. La politica deve tornare ad avere una coerenza ideale e un valore formativo almeno pari a quello riconosciuto al volontariato. Per questo il partito deve essere inteso come una società fra persone che con lealtà e libertà si impegnano in favore degli altri e del proprio Paese. A dirigenti ed iscritti spetta la responsabilità di una condotta esemplare. Uomini come De Gasperi e Sturzo, o come i fiorentini Renato Cappugi e Giorgio La Pira sono modelli ancora attuali perché furono non solo onesti e competenti, ma anche maestri di umanità. La politica che si fa dipende dagli uomini che si è; la sola garanzia della serietà di una politica sta nella coerenza di chi la rappresenta.

  10. Invitiamo dunque i cattolici che fanno riferimento alla dottrina sociale della Chiesa, i laici, i liberaldemocratici, tutti coloro che aspirano ad una vera solidarietà ed a riforme sociali intelligenti a sostenere il progetto del PDL ed alla sua affermazione nelle prossime elezioni politiche, a maggior ragione ora che il partito di Casini ha optato per una sua corsa solitaria, che isola l`UDC dal grande disegno orientato alla costruzione della casa italiana del PPE.
  11. Popolari Liberali della Toscana nel PDL

    Firenze, Febbraio 2008