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‘per il POPOLO DELLE LIBERTA’

Premessa

Approssimandosi il Congresso Costitutivo del P.d.L., l’Assemblea Provinciale dei Popolari Liberali Pisani riunitasi il 13 Febbraio c.a. in S.Giuliano Terme(PI), approva il seguente documento e lo affida ai suoi delegati, che interverranno all’assise di Roma del marzo p.v., quale contributo di idee, valori e finalità, da far confluire negli atti fondativi del Popolo delle Libertà.

Le Libertà da promuovere e difendere

Il Popolo delle Libertà si pone alla testa dei movimenti politici italiani, nella lotta per presidiare le libertà religiose, morali, politiche ed economiche, offrendo una garanzia concreta e stabile del loro continuo mantenimento ed adeguamento.

In particolare tra le tante libertà proponibili, prioritariamente si vuole garantire:

a)-Libertà democratica, intesa come capacità di obbedire alla ragione e ,nella vita sociale, di autodeterminazione della persona, garantita e tutelata dallo Stato. Lo Stato deve operare per una sintesi tra le libertà individuali ed i doveri sociali, nello spirito della solidarietà delle classi.

b)-Libertà della coscienza, intesa nel senso che la coscienza non può essere costretta ad accettare, suo malgrado, la fede, ma ognuno ha il diritto di comportarsi secondo la sua personale coscienza; occorre quindi tolleranza in materia religiosa, poiché l’adesione alla fede deve essere un atto di volontà libera.

c)-Libertà di credere, professare e propagandare la propria fede, nel senso che se ciò avviene realmente, non esistono né persecuzioni, né privilegi. Questo in un quadro di riferimento costituzionale in cui la religione cattolica apostolica romana, nella realtà della coscienza, della vita, della cultura, del costume e della tradizione, è la religione del popolo italiano.

d)-Libertà della persona, intesa come tutela della vita e del corpo,sapendo che la vita sociale integra la vita individuale con la politica e l’economia a servizio dell’uomo. Lo Stato interviene non per limitare la libertà della persona, ma per favorirla, impedendo gli abusi e reprimendo le violazioni.

e)-Libertà della famiglia, intesa nella libertà dell’individuo di costituire la società familiare con la sua difesa dell’unità spirituale (vincoli religiosi), morale (reciprocità dei doveri), giuridica (vincoli di diritto) ed economica (patrimonio familiare, beni dotali, diritti successori). Lo Stato riconosce che i diritti della famiglia sono inalienabili e promuove la sua prosperità, proteggendo la maternità , la gioventù ed aiutando le famiglie numerose.

f)-Libertà della scuola, intesa come promozione dall’ignoranza, nel rispetto dei diritti della famiglia e dello Stato. Infatti i genitori hanno il diritto di scegliere liberamente la scuola per i propri figli, in modo che essa risponda al loro ideale educativo, senza imposizioni che violino tale diritto di scelta e lo Stato, che ha per fine il bene comune, promuove la scuola pubblica, facendo le veci della famiglia, integrandola a tutela dell’educazione dei figli. La scuola privata, liberamente istituita, essendo un servizio pubblico a disposizione della famiglia, va quindi aiutata ed incoraggiata dallo Stato, pur nel controllo della idoneità didattica e scientifica.

g)-Libertà dal vizio, intesa come azione da compiersi dallo Stato per liberare il cittadino dalla servitù del vizio e del disonore, essendo la sanità morale dei cittadini un bene non solo privato ma anche pubblico.

h)-Libertà dalle tirannidi,intesa come lotta contro ogni totalitarismo, garantita da una democrazia politica, genuina espressione della volontà popolare, che assicuri la libertà dagli arbitrii del potere statale. Nello Stato è il popolo il soggetto titolare della sovranità e lo Stato pertanto deve servire l’uomo: governare significa servire. Ed ancora lo Stato ha per fine il bene comune che è a servizio della persona.

i)-Libertà dal privilegio, intesa come riconoscimento dell’uguaglianza dei cittadini, uomini o donne che siano. Ci opponiamo pertanto al sistema dei privilegi che permettono le ascese senza merito e sacrificio, le accumulazioni di fortune rese possibili da favoritismi del potere e non da maggiori capacità, laboriosità o intraprendenza.

l)-Libertà dal bisogno, intesa come primato della libertà morale; la libertà dell’uomo non risiede esclusivamente nella libertà o nel benessere economico, bensì anche nel dovere di giustizia sociale da realizzare. Occorre quindi garantire una vera giustizia sociale che non elimini ma rinvigorisca le libertà politiche, così da tutelare una società che non accetti gli egoismi del capitalismo, ma difenda i diritti del lavoro e la dignità della persona.

m)-Libertà di lavorare, poiché la dignità del lavoro è fondata dallo stretto legame del lavoro con la persona, che nel lavoro stesso trova un mezzo non solo capace di soddisfare bisogni materiali, bensì di adempimento delle sue obbligazioni morali. Il lavoro è quindi un valore economico ed etico il cui prodotto è destinato all’uomo; il diritto al lavoro deve essere tutelato dallo Stato, garantendo anche la presenza istituzionale di organismi di diritto pubblico come i sindacati dei lavoratori.

n)-Libertà di possedere dato che la proprietà individuale e privata è presidio della libertà della persona e della famiglia. L’uomo ha un diritto naturale alla proprietà privata dei beni ed ha il diritto di trasferirla e disporre per testamento. Lo Stato disciplina la proprietà per difendere la libertà della persona: è quindi legittimo il suo intervento in ragione del bene comune.

Nel concludere il P.d.L. afferma che non basta dichiarare l’intenzione di difendere queste o altre Libertà, bensì occorrono atti capaci di conservarle, garantendole nel tempo effettivamente a tutti i cittadini.

Queste scelte devono essere prodotte dal P.d.L. possedendo idonee garanzie morali per i propri iscritti, quadri dirigenti, amministratori e parlamentari, da porsi nella coscienza dell’individuo e nella lealtà del potere.

Tutto ciò dovrà operarsi per un rinnovamento dello Stato Italiano, realizzato con il metodo di una libertà che permetta di instaurare un’effettiva giustizia sociale ed un radicale rinnovamento degli spiriti.

Pisa, febbraio 2009