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IL TESTO INTEGRALE DELL’INTERVENTO DI FRANCO BANCHI AL CONVEGNO “LIBERI DI VIVERE” ( Arezzo 16 Gennaio 2009 – Hotel Minerva )

Il mio intervento a questo convegno, appuntamento opportuno, anzi molto opportuno ( e per questo ringrazio i Popolari Liberali di Arezzo), sarà un mix, spero equilibrato, tra cultura, politica ed ambito partitico.

Partiamo dal livello culturale. Credo che abbia ragione chi sostiene:“dimmi che antropologia hai e ti dirò che politica farai”.

A parte gli schematismi rigidi, che ci interessano poco, è per noi decisivo assumere una stella polare antropologica, cosa ben diversa da un presupposto ‘confessionale’. Al riguardo desidero riprendere quanto diceva, nel lontano 1991, l’allora Card. Ratzinger, durante il Concistoro, in un intervento dal titolo ‘ Le minacce alla vita umana ’ . In questo intervento, purtroppo oggi ancora più attuale di ieri, si parlava di “un’antropologia soggiacente”, ovvero di una visione “depersonalizzata ed utilitaristica, basata su una concezione mutilata dell’uomo e della sua libertà”.

Se ai nostri giorni e nell’ambito politico entro cui viviamo prevalesse tale antropologia soggiacente, ciò significherebbe la morte dell’incisività dell’ispirazione cristiana nella polis.

Noi pertanto non vogliamo, in nome di un’ipocrita equidistanza anarchica, glissare sulle grandi domande dell’inizio, della fine e del fine della vita.

Ci riconosciamo compiutamente ,ancora una volta, nelle parole del Card. Ratzinger e vogliamo evitare, attraverso una responsabile ed incisiva azione politica, ciò che l’attuale Papa temeva: “per sfuggire a questa domanda angosciante, l’uomo cerca di assicurarsi un dominio quanto più completo possibile su questi momenti – chiave della vita, e cerca di trasferirli dalla zona dell’essere a quella del fare. In tal modo l’uomo si dà l’illusione di essere padrone di sé e della vita, anche di quella altrui, almeno di quella debole e indifesa”.

Ecco perché noi, in politica, noi Popolari Liberali vogliamo un partito, il nascente PDL, dalla cultura forte, ferma, univoca.La cui carta dei valori abbia come bussola e baricentro, in modo laidamente interpretato, le indicazioni sia dell’antropologia cristiana che quelle del Magistero.

E’ per questo che, accanto alle questioni organizzative ed agli equilibri interni ( pur concretamente importanti ), riteniamo fondamentale indirizzare l’attenzione sull’identità e le relative proposte.

Se il PDL vuole essere la sezione italiana del PPE, il punto di partenza delle proposte del PDL sulla bioetica deve essere il “Programma d'azione 2004-2009” del PPE.

Rispetto per la vita di ogni essere umano a partire dallo stato embrionale; approvazione di norme etiche per l'applicazione dei risultati della ricerca; rispetto della dignità umana nella ricerca medica e genetica; rifiuto di eutanasia, eugenetica, clonazione umana sono i punti essenziali del programma del PPE a riguardo, e devono entrare nel programma del PDL.

Quali potrebbero essere alcune delle nostre proposte da introdurre a livello del dibattito italiano:

1. è urgente una legge che regoli le pratiche terapeutiche e assistenziali di fine vita, il cui perno sia assicurare in ogni caso alimentazione e idratazione ai malati anche in stato vegetativo (vicenda Englaro). In questa direzione, dopo qualche indecisione iniziale, le iniziative del ministro Sacconi si muovono nella giusta direzione e devono trovare sbocco in una proposta di legge di tutto il PDL.

2. Nonostante punti critici e miglioramenti possibile, è necessario mantenere inalterato l'impianto della legge 40 sulla fecondazione assistita.

3. Anche se può sembrare strano, la soluzione di talune problematiche bioetiche sta però fuori e prima della bioetica, ed esattamente in ciò che la Centesimus annus chiama l'ecologia umana, cioè la famiglia.

Sono le condizioni di precarietà economica e di isolamento sociale della famiglia - oltre alla povertà morale - che spesso spingono verso richieste disumane, come non solo l'eutanasia, ma la sospensione dell'idratazione (come nel caso Englaro). Lo Stato non deve intervenire in modo burocratico o puramente medico, ma deve agevolare, in base al principio di sussidiarietà, la cura del malato rispettando i suoi bisogni umani più profondi, fra cui principale è quello di poter rimanere nella sua famiglia, e affiancando quest'ultima in caso di necessità.

4. Nella stessa ottica è urgente un piano di aiuto concreto per la prevenzione dell'aborto secondo quanto previsto dalla legge 184 del '78, con stanziamenti economici e sostegno sociale e umano alle madri in difficoltà.

Di questo spirito e di questa fermezza identitaria i Popolari Liberali si fanno insieme garanti e moltiplicatori, Nel governo, grazie al grande lavoro del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Carlo Giovanardi, nella società civile, nel partito.