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Num. 9 del 14 aprile 2006

Editoriale: Ora il PPE in Italia è più vicino

Dopo la lunga ed aspra campagna elettorale, le ragioni per riprendere e rilanciare con corroborato entusiasmo il nostro "Punto Toscana PPE" appaiono sempre più forti e convincenti.
A conti fatti, cioè dando l'inequivocabile parola ai numeri, il centro collocato in alternativa alla sinistra supera nettamente il 30% dei consensi;quello che ha invece scelto di stare con l'universo socialista, radicale, ambientalista, post o neo-comunista, è molto sotto al 15%.
Non solo:i 4/5 e più di questo "centro", ovvero La Margherita, hanno perduto quasi per intero identità e riconoscibilità propria.L'altro quinto, l'UDEUR di Mastella, oltre ad essere numericamente fragile ed in perenne dissociazione con il resto della compagnia, a livello europeo è collocata nel gruppo PPE, compagine in cui La Margherita non milita più.
Sono queste le probanti e concretissime ragioni per cui Forza Italia, UDC e Democrazia Cristiana si trovano nella condizione ideale per dar vita anche in Italia al Partito Popolare.
La tenuta di Forza Italia, la grande avanzata dell'UDC, con il conseguente riequilibrio a vantaggio dei democratico-cristiani, rendono questo "polo popolare" fortemente attrattivo sia verso Alleanza.Nazionale, il cui percorso in direzione di posizioni moderate si fa sempre più nitido, che nei riguardi di quelle formazioni, ad esempio la stessa UDEUR ma anche gruppi o spezzoni elettorali in rotta ideale e programmatica con l'altro schieramento, per niente disposte a fare da materasso all'egemonia culturale del catto-comunismo.
Ecco perchè, proprio a partire dalla Toscana, terra che, in queste elezioni, ha visto un'incoraggiante rinascita del progetto alternativo alla sinistra, il seme costituito dal Punto Toscana PPE può dare frutti straordinari.
Non dimentichiamoci che proprio da questa regione rossa sono partiti gli "esperimenti" più minacciosi nei riguardi dei valori dell'umanesimo e dell'antropologia cristiana.
E noi, che da sempre ci sentiamo vedette in terra di confine, accettiamo con entusiasmo questa sfida in nome della persona, della famiglia, della comunità.

Franco Banchi