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Num. 68 del 17 giugno 2011

L'EDITORIALE

LE PROFEZIE DI STURZO SUL TERZO PARTITO, I CENTO VOLTI DELLA SINISTRA

ED IL COLPO D'ALA IMPERATIVO DEL PDL

Premetto che, in assoluto, uno degli sport che mi è sempre piaciuto meno è quello relativo alle dissertazioni su ciò che si rivela già come palese. Ecco perchè in questa mia riflessione spingerò lo sguardo verso l'oltre, dando per scontato quel “di tutto e di più” o “l'uguale e contrario” che ha tormentato il cittadino- elettore italiano dopo l'accoppiata elezioni amministrative – referendum.

Primo punto e cardine della mia riflessione come uomo che si sente irreversibilmente attratto dal bi-polarismo europeo: il PDL è nato come strumento di europeizzazione della politica italiana sia come metodo sia come contenuto. Se è ancora vera l'antica e fondamentale distinzione tra mezzo e fine, nessun intoppo o incidente di percorso può e deve farci deflettere da questo traguardo. Visto che il “nostro”vero obiettivo è dar vita in modo duraturo alla sezione italiana del PPE, non saranno certo questioni nominalistiche, piccature personalistiche, abbandoni di campo e perfino la questione della leadership a farci ricredere. Per chi, come noi, ha assistito al tramonto e poi alla fine della DC non esistono più idoli da infrangere ed il tormento è spesso mitigato dall'ironia, anzi, in chiave cristiana, è addirittura motivo di riflessione sulla corruttibilità della storia.

Ecco perchè conviene guardare avanti e, soprattutto, in alto, educandoci,più che abituandoci, a quei contenuti solidi ed autentici che i cittadini italiani del terzo millennio cominciano ad anteporre alle vecchie fanfare, ai vessilli sbiaditi ed alle logore ideologie. A tal proposito, se puntassimo più sulla scommessa del coraggio che sulla ragioneria dei tatticismi, potremmo riuscire a riattivare quella sintonia con tanti liberi e forti delle comunità e della società intera, sia dentro che fuori i partiti, che non vogliono solo battere un colpo contro, ma sudare insieme con noi per un progetto a misura d'uomo, cristianamente ispirato.

In questi giorni ho acquisito e letto un testo quasi introvabile di Luigi Sturzo, Il Partito di Centro, 12 Dicembre 1946. Vorrei, in grande sintesi, trasmetterne i capisaldi. Intanto la premessa, ancor oggi valida (pensate di ben 65 anni fa e scritta prima del compimento costituzionale): la Democrazia Cristiana non potrà essere “un terzo partito”.

Ed a seguire le motivazioni filosofico-antropologiche, di una lucidità profetica sorprendente, che accompagnano tale assunto: “La D.C. difende la libertà e ne applica il metodo trasformando l'individualismo inconsistente in personalismo responsabile, essendo la persona umana fonte vera del diritto e anima di tutte le forme organiche della società; si oppone all'accentramento dello Stato e ad ogni tendenza verso lo Stato panteista; tempera le libertà economiche con la solidarietà sociale”.

Proseguendo, Sturzo delinea le conseguenze socio-economiche legate a tale scelta di campo: “La D.C. è sorta come soluzione etico-sociale di simile conflitto (ndr. di classe), con il programma di creare la solidarietà fra le classi, di trovare da un lato nella funzione sociale del capitale l'elemento etico dell'economia, e dall'altro lato nella generalizzazione della piccola proprietà e nella

partecipazione dei lavoratori agli utili dell'azienda, il mezzo di maggiore stabilità sociale”.

Mi chiedo: davanti a questo progetto a tutto tondo, che torna a riempire i nostri polmoni da amanti della politica di aria fresca e pulita, possiamo davvero fermarci dinanzi ai “vorrei ma non posso” di una sinistra italiana tanto movimentista da essere diventata uno, nessuno e centomila?

E ancora: dinanzi a questa vera e propria pietra tombale messa da Sturzo, più di sessanta anni fa, sul cammino del terzo-forzismo, è possibile essere intimoriti dal basso cabotaggio di Casini, Fini e Rutelli?

Ed infine: riflettendo sulla vera portata della missione che ci attende, non è ormai assolutamente imperativo scuotere con tutta la forza di cui siamo disponibili il PDL affinchè liberi le proprie ali dai tanti pesi e magli che gli impediscono il volo?

Se è vero che il postino suona sempre due volte, noi siamo sempre più convinti che altri avvertimenti non ci saranno. Dunque, spalanchiamo il fortino della nostra politica ed andiamo oltre o, come suggerisce ogni rivoluzione che si rispetti, “torniamo all'origine”!

FRANCO BANCHI