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Num. 63 del 14 gennaio 2011

L'INTERVISTA

Dopo la conferma, parla il Coordinatore toscano dei Popolari Liberali

DEGL'INNOCENTI : “ VALORI, CULTURA E COMPETENZA. ECCO LA VERA POLITICA”

Arriva in data 16 novembre 2010 la conferma di Antonio Degl’Innocenti come coordinatore Regionale della Toscana dei Giovani Popolari e Liberali nel Pdl. A confermare l’incarico è il coordinatore nazionale dei Giovani Popolari Liberali, Alessandro Carnevali, successivamente accolto ed approvato dal Senatore Carlo Giovanardi. Tale nomina ufficiale ha lo scopo, oltre che di gestione del gruppo, di poter partecipare agli incontri Regionali della Giovane Italia. In relazione a questa rinnovata carica abbiamo posto alcune domande a Degl’Innocenti.

Una conferma arrivata senza indugi.

Per prima cosa colgo l’occasione per ringraziare sia il Senatore Carlo Giovanardi che Alessandro Carnevali per la fiducia ripostami. Inoltre devo aggiungere un particolare ringraziamento al prof. Franco Banchi, Coordinatore Regionale dei Popolari Liberali. In primo luogo è grazie alla sua fiducia se ancora oggi ricopro tale carica.

Quali le iniziative in programma per il vostro gruppo giovani?

Le idee sono molte ma è chiaro che dobbiamo fare i conti con la realtà e tempo disponibile. Ad ogni modo posso già annunciare che il gruppo giovani nazionale sta programmando per Febbraio - Marzo un grande incontro. Un meeting che sia in grado di unire le giovani forze che si rivedono ancora nei principi democratico cristiani. Sarà un’ottima occasione con una platea tutta d’eccezione. L’idea è quella di trovare uno spazio propositivo ed attivo che sia accolto da quei parlamentari o politici che hanno intenzione di ascoltarci e confrontarsi con noi. È chiaro che la nostra posizione rimane sempre nel centro destra verso il PPE.

Una posizione che non avete intenzione di lasciare?

Anzi mi permetto di aggiungere che vorremmo rafforzare. Nel Pdl verso il Partito Popolare Europeo. È questa la strada che i nostri coordinatori hanno tracciato e che abbiamo deciso di seguire. È questa la strada nella quale crediamo. Pensiamo che una definitiva affluenza della politica Italiana nel PPE sia la soluzione migliore per il futuro del nostro paese e della stessa politica.

Quali sono le vostre priorità?

Riuscire sicuramente a comunicare. In primo luogo cultura, come ho imparato dal mio coordinatore Regionale. La cultura è alla base di ogni pensiero e su quello si fa strada una passione come quella politica: se essa è veramente passione. È dalla cultura stessa che si trae la giusta ispirazione e l’opportuna competenza. Probabilmente devo affermare che sia questo il primo punto sul quale dover lavorare. Infatti oggi si difetta proprio di una mancata preparazione culturale e di bassa competenza.

Come pensa di poter fare questa operazione culturale e più che altro appassionare?

Il problema è proprio appassionare perché molto probabilmente manca un reale interesse, specialmente nel mondo giovanile. Molti miei coetanei non si occupano con particolare attenzione nè di cultura nè di politica. Oggi più che ieri pare difficile poter edificare qualcosa ,ma essendo noi cristiano democratici impegnati in politica pensiamo che la “provvidenza cristiana” non mancherà di aiutarci come ha fatto fin ora. Oltre alla provvidenza mi preme menzionare anche la speranza; senza di essa non saremmo cristiani e forse le nostre forze sarebbero venute già meno. In ogni caso cercheremo di coinvolgere giovani ed adulti ad un confronto culturale tramite convegni, testi scritti e dibattiti. Un lavoro che dobbiamo fare costantemente in ogni posto senza mai perdere la fiducia.

Quali sono secondo lei gli argomenti che necessitano oggi di una particolare attenzione?

La tutela dell’individuo umano come tale e creatura di Dio. Detta cosi sembra di aver affermato ben poco ma è attorno a questo principio che ruota tutta la sensibilità nella difesa della vita. Di questi tempi stiamo rischiando molto di cadere in leggi che minacciano, di fatto, il dono della vita come il sacramento del matrimonio ( dal quale nasce poi la vita). Vi è quindi la necessità di riproporre una formazione culturale cristiana da esporre senza indugi anche agli immigrati che arrivano nel nostro paese. È necessario che comprendano perché l’Italia e l’Europa sono cosi. Solo facendo conoscere quella che è la misericordia cristiana possiamo insegnare a molti popoli ad amare il prossimo come noi stessi. Potrebbero s

Il Popolo della Libertà è oggi un grande partito dove hanno convogliato diverse realtà politiche come la vostra. Pensa che questo grande Popolo sia già definitivamente realizzato?

Assolutamente no. L’idea è stata di un intuito geniale ma i problemi all’interno del partito non sono pochi. Le vicende classiche che hanno visto An e Forza Italia coinvolte in continui battibecchi a livello locale e nazionale penso siano ormai sotto gli occhi di tutti. È inutile quindi tornare su questo argomento ma il vero problema riguarda la classe dirigente che cresce o si rinnova dentro questo partito. Non vi sono corrette selezioni della classe dirigente ed in primo luogo non è il popolo ad eleggerla. Il cammino del PDL è ancora molto lungo ,ma se non troverà una soluzione, democratica e fatta di preferenze, a quello che sarà il futuro della sua classe dirigente il suo percorso potrebbe già essere in discesa.

Una necessità ala quale si deve obbligatoriamente rispondere?

Indubbiamente ed in tempi rapidissimi vista la situazione attuale dello scenario politico nazionale ed internazionale.

Il vostro rapporto con le altre componenti giovanili del partito risulta buono?

Devo dire a tratti. Diventa difficile una nostra relazione con alcune persone del partito anche se in alcuni casi abbiamo ottimi rapporti con determinati esponenti e membri. Anche in questo abbiamo migliorare la nostra comunicazione facendoci maggiormente presenti.

Cosa si augura in questo nuovo anno?

Che il partito trovi la forza di stabilizzarsi dando cosi, anche ai giovani, lo spazio adatto ed opportuno. È chiaro che questo spazio deve essere ricoperto con l’aiuto della vecchia generazione veramente appassionata. Diversamente rischiamo di essere giovani esuberanti allo sbando con l’augurio di far qualcosa di buono ma con il difetto di poter erroneamente creare più caos di quello che spesso ci capita di vedere. Infine l’augurio più importante è quello che venga riconosciuto ai Popolari e Liberali il giusto peso all’interno del Pdl. Auspico possibili ingressi di persone altamente qualificate all’interno dello scenario politico nazionale e regionale. I nostri coordinatori regionali che da anni lavorano portando all’interno del Pdl e non solo ideali di forza prorompete che sono stati negli anni il motore del nostro paese.

LA REDAZIONE