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Num. 58 del 19 novembre 2010

IL GIORNALE SETTIMANALE n. 58 del 20 Novembre 2010

In questo numero la Redazione presenta un'articolata intervista al leader toscano dei Popolari Liberali nel PDL, Franco Banchi, e l'invito per un'importante Assemblea che il movimento ha organizzato per eletti ed aderenti della Provincia di Firenze per Venerdì 26 Novembre. Il “filo rosso” che congiunge l'intervista e l'iniziativa è da ricercarsi nella delicatezza oggettiva del momento politico, che i Popolari Liberali intendono vivere in modo attivo, critico e da protagonisti, come nel loro stile di donne ed uomini liberi.

L'INTERVISTA

Il Coordinatore toscano dei Popolari Liberali parla del PDL

Franco Banchi: “ SCELTA CONDIZIONATA, NON DOGMA RIMANERE NEL PDL”

D. Sbaglio se dico che la vita politica del PDL è giunta ad un punto di non ritorno?

R. Io sono per principio contrario ad assolutizzare la politica e, in particolare, i partiti. Per chi come me ha visto precipitare l'astro della Democrazia Cristiana,anche se colta nella sua fase peggiore e calante, è difficile impressionarsi. Mi vengono in mente le parole di S. Agostino, che vedeva i Vandali premere alle porte della sua Diocesi: “Finirà una storia, non la storia!”. Figuriamoci allora se mi faccio prendere dall'emozione e dallo sconforto. Se c'è un momento in cui deve vincere lucidamente la ragione è proprio questo. E' partendo da tale premessa che dico: il PDL non solo evita il naufragio ma vince e prevarrà a lungo se finalmente diviene quello per cui è nato. O diventa davvero la costola italiana del Partito Popolare Europeo, cosa che per non si è verificata che in piccola parte, o muore a livello fisiologico. Basta pensare solo alla tattica quotidiana; è il momento dei progetti o, meglio, della messa in opera del progetto.

D.Quindi, se ho capito bene,per lei il PDL non è l'ultima frontiera del bipolarismo italiano compiuto...

R.Diviene l'ultima frontiera se, di fatto, coincide con la sezione italiana del PPE. Altro che rincorrere tutto e tutti, giocando spesso in difesa. Sono gli altri, terzo -polisti in primis, a dover fare la partita su di noi. Che senso ha costruire il grande centro mettendo insieme due ex-fondatori di PD e PDL ed il demolitore dell'autentico progetto UDC ? Perchè aver paura di un disegno che non porterà da nessuna parte? Spesso è la nostra debolezza progettuale a dare l'impressione all'esterno dell'ipotetica forza altrui.

Se il PDL continuerà a tentennare, costruendo un mosaico ancora troppo ibrido di e tra culture, giustificherà la presenza di poli alternativi, anche se affini, che gli contesteranno, partendo proprio dal centro, il primato politico e, di conseguenza, la legittima leadership contrapposta a quella delle sinistre.

D.Ma mi spieghi bene: la vostra è una contestazione interna al PDL o si configura già come qualcosa di più drastico?

R. Non vedo perchè dovremmo lasciare una casa che non ci viene data cortesemente in affitto, ma è storicamente la nostra. Quello che non mi perdonerei mai è permettere, per ignoranza, disattenzione o, ciò che sarebbe peggio, paura, lo stravolgimento di questa grande casa europea dei moderati e riformisti italiani. Se vigilare significa “contestare”, ci attribuisca pure questo ruolo. Una cosa almeno per noi è certa: non ci interessa solo vincere e governare; a noi preme vincere, governare al fine di portare avanti un progetto. La filosofia della prassi appartiene a ben altra cultura,lontana agli antipodi dalla nostra.

D. Le chiederei di essere più preciso: è soddisfatto della gestione del PDL in quanto partito?

R.Non ho alcuna difficoltà a risponderle : no. In parte ho già motivato la mia insoddisfazione. Aggiungo che sono rimasto molto deluso dalle modalità fissate per la prossima stagione congressuale. Non condivido soprattutto alcuni passaggi: la diversità di svolgimento dei congressi secondo i vari livelli (comunale, provinciale, regionale); la tempistica incomprensibilmente differita; il peso diverso che gli eletti hanno rispetto ai semplici aderenti. Si disattende quel principio sacro e democratico che assegna “ad ogni testa un voto”. Feci sicuramente bene al congresso fondativo nazionale del PDL a votare contro lo Statuto.Allora i no furono un manipolo. Ho l'impressione che oggi sarebbero molti di più. Anche in questo caso vigileremo senza sconti. Se qualcuno, per fame di posti e per marcare sempre più improbabili monopoli politici, cercasse di limitare ulteriormente la nostra presenza personale e culturale negli organi del partito non esiteremmo a trarre le dovute conseguenze sia come singoli che Popolari Liberali.

D. A giorni ci sarà la convention nazionale dei Popolari Liberali a Salerno. Quali le premesse?

R.Intanto il nostro appuntamento nazionale, che il Sottosegretario Giovanardi organizza da diversi anni, è allargato a tutti i democratico – cristiani e non solo che, partendo dal PDL, vogliono rafforzare la nostra presenza nel contesto bipolare italiano. Non siamo a livello di pura celebrazione di una bandiera, ma stiamo lavorando, come spiegato sopra, alla sempre migliore definizione di un progetto che, ultimamente, ha subito svariate battute a vuoto.

D. Quali potrebbero essere le decisioni...?

R.Non ho virtù profetiche ed ho assoluto rispetto delle decisioni comuni. Posso parlare per me. Semplificando e proprio in riferimento alle mie posizioni precedenti: nessuno di noi è obbligato a stare nel PDL, che è uno strumento e non un fine. Per questo, se il PDL si aprirà, non solo a parole, alla progettualità dei tanti (elettori più che dirigenti) che vogliono un più alto tasso di adesione ai principi del PPE ed una democrazia interna a tutto tondo, proseguiremo con maggior entusiasmo di prima la nostra opera. Dinanzi a chiusure e sordità immotivate saremo praticamente obbligati a riprendere la nostra libertà, decidendo, senza improvvisazioni, come salvaguardare allo stesso tempo la nostra dignità politica e personale ed il bene della comunità. Sempre nell'assoluto rispetto di un progetto culturalmente e politicamente alternativo sia a potenziali poli ondivaghi che al blocco delle sinistre.

D. Non le sembra di metterla sul piano del “prendere” o “lasciare?

R.Se penso alla mia, alla nostra storia di questi ultimi anni credo di avere, insieme a tutti gli amici fiorentini e toscani dei Popolari Liberali, abbondanti titoli per metterla su questo piano. Un elemento su tutti: non c'è stata consultazione elettorale in cui le donne e gli uomini del nostro movimento non abbiano corso, portando conseguentemente voti al partito (quasi sempre non pochi), in posizioni di lista (quelle bloccate) tra il difficile ed il disperato. Noi abbiamo corso in silenzio e grande senso di responsabilità, mentre altri se la davano a gambe, se non peggio. Ora, a testa alta, possiamo dire, senza possibilità di smentita, che abbiamo dato molto più di quanto ricevuto. Nell' imminenza di possibili e delicatissimi appuntamenti elettorali, anticipiamo che tale metodo non sarà più accettabile.

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INVITO ASSEMBLEA

ASSEMBLEA PROVINCIALE E COMUNALE DEI POPOLARI LIBERALI NEL PDL

FIRENZE, VENERDI 26 NOVEMBRE

Care amiche ed amici,

visto l’evolversi della situazione politica a livello nazionale e l’approssimarsi delle prossime ed importanti scadenze nel partito, quali: tesseramento, congressi Comunali, Provinciali e Regionali. Abbiamo deciso, d’intesa con il Coordinatore Regionale dei Popolari Liberali Franco Banchi, di indire un’assemblea con gli amici della nostra Provincia, che fa seguito ai precedenti incontri tenutosi a Settembre e Ottobre, sempre a Firenze.

Ecco il programma dell'incontro di Venerdì 26 Novembre:

Ore 18.30 :ARRIVI presso IL RISTORANTE CHICHIBIO, loc. BOTTAI (uscita A1 FIRENZE CERTOSA – vedi NOTA A FONDO PAGINA)

Ore 18.45 : INTERVENTI DI MANOLA AIAZZI E PAOLO TOGNONI DE PUGI

Segue dibattito

Ore 20.45 :Conclusioni di FRANCO BANCHI

Ore 21.00 CENA

L'incontro riveste un'importanza particolare per tutti gli eletti dei Popolari Liberali nei comuni della provincia.

In attesa di vedervi personalmente, vi salutiamo con viva cordialità.

Manola Aiazzi

Coordinatore Provinciale dei Popolari Liberali e Vice Coordinatore Provinciale PDL Firenze

Paolo Tognoni De Pugi

Coordinatore Comunale dei Popolari Liberali e Vice Coordinatore Comunale PDL Firenze

NOTA: Il ristorante CHICHIBIO è raggiungibile per chi viene da Firenze svoltando a destra (Via s. Cristofano, 2) proprio all’inizio della località BOTTAI. Si prosegue per circa 300 mt. a diritto salendo verso la collina, fino ad ampio parcheggio sito davanti al ristorante stesso.

Per chi viene dall’autostrada A1, uscita CERTOSA, si prosegue a sinistra verso Firenze e si svolta a sinistra quasi alla fine della località BOTTAI. Vedi indicazioni precedenti.

Serve prenotazione, solo per chi rimane a cena, entro le 13.00 del Venerdì stesso

(PAOLO 338 7759792). Nuova sede, anche fax, 055 366945, Via Ponte di Mezzo 42, 7° Piano (Campanella – Agoglia) oppure poplibpdltoscana@libero.it.