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Num. 55 del 27 novembre 2009

FOCUS

Quel crocifisso che accompagna la storia dei popoli

Il Santo Natale è alle porte ed il mondo lo attende all’ombra di una sentenza della corte europea (che impone all’Italia di togliere i crocifissi dalle scuole) che non ha ne capo ne coda. O meglio, un capo lo ha. Un sobborgo, ampio quanto bizzarro, di totale mancanza di cultura guidato da paralleli quanto meschini ambienti intellettuali che hanno la tendenza a denigrare la chiesa Cristiana di Roma. Non si fa attendere la riposta forte del governo e di parte dell’opposizione che non accetta la sentenza come non si fa attendere la risposta decisa della Santa Sede. Tutti d’accordo? Forse no perché anche in Italia, purtroppo, esistono sacche corpose di “ciarlatani” comprendenti anche professori e docenti, ormai libertini senza punti di riferimento, senza amor di patria, senza religione e con l’insistenza di screditare il nostro paese e la sua chiesa. Suona come una bomba la sentenza che vuol castigare il bel paese e la chiesa. Ma ancora non pare aver affondato. “Ma la croce non è solo un simbolo ma prima di tutto un evento divino” come ricorda Papa Benedetto XVI. La croce infatti non ha solo il ruolo di simbologia che gli viene spesso attribuito ma è segno tangibile di amore. L’amore di Gesù per gli uomini, morto in croce per la loro salvezza. E di fronte a questa croce che sono morte altre persone nel corso della storia, che si è costruito l’Italia e l’Europa, che si è portato quel senso di misericordia e di pace di cui la chiesa è ancora fervente sostenitrice.

In Italia l’architettura, le rappresentazioni pittoriche, i crocifissi, le innumerevoli Madonne, fanno parte della storia, dell’arte, delle tradizioni di un paese che si è talmente alimentato, lungo lo scorrere dei secoli, della bellezza del Vangelo che sarebbe impossibile immaginare un S. Francesco senza il dolce paesaggio dell’Umbria, un S. Benedetto senza l’ordinata gravità del lavoro romano, un Raffaello senza l’innamorata contemplazione della Vergine Maria. Oggi si vogliono togliere i crocifissi dalle aule nelle scuole pubbliche; per proteggere, come si afferma, la libertà degli studenti. Ma anche le migliaia di icone della Madonna, che proteggono i viandanti agli incroci delle strade, sono «pubbliche»; presto qualcuno vorrà che vengano eliminate? Guardiamo bene in faccia il prossimo futuro: se nell’Ue per essere liberi bisogna che in pubblico vengano cancellati tutti i segni che indicano un’appartenenza, questo significa che nessun popolo sarà più un popolo, salvo che si ritenga che possa farci sentire «Popolo» l’esposizione nelle scuole e agli angoli delle strade della faccia di Barroso. Il «privato» non crea un popolo, ed è questo che succederà: tutte le differenze saranno costrette a vivere, o a sopravvivere, nell’ambito del privato e l’Europa sarà debolissima perché saranno a poco a poco cancellati, anche nella memoria, i tratti distintivi che legano fra loro i popoli che la compongono.Toccare le abitudini religiose significa toccare l’anima dei popoli. Cosa pericolosissima, anche là dove sembra, come in Europa, che le fedi siano ormai sbiadite, la partecipazione ai precetti in declino.

L’APPROFONDIMENTO

Cronaca minuto per minuto di un convegno tradizionale e sempre nuovo

Un incontro davvero interessante, un momento importante di riflessione ed uno scambio di auguri e buon lavoro. È cosi che si è svolto il III convegno Nazionale dei Popolari Liberali nel Pdl, nell’incantevole scenario dell’ospitale città di Verona, nei giorni 13,14 e 15 Novembre. Terra di Romeo o e Giulietta, delle conquiste Longobarde, delle liberazioni ad opera di Carlo Magno, dei possedimenti Veneziani ed oggi anche luogo d’incontro dei Popolari Liberali. Un convegno iniziato con attimi di suspense, vista la mancanza, da subito, dei coordinatori nazionali del Pdl On. Sandro Bondi e On. Ignazio La Russa entrambi ministri del governo. Niente preoccupazioni, comunque, vista l’assenza di tutti i senatori, compreso Luigi Compagna, impegnati proprio per quella data al senato. Nonostante tutto inizia subito il convegno, come da programma, con il dibattito “Testamento biologico: libertà di morire tra dignità dell’uomo ed accanimento terapeutico”. Un’ imprevedibile On. Eugenia Roncella guida il dibattito dimostrandosi disponibile a tutti gli interventi provenienti dal pubblico. Una sorta di laboratorio politico, di proposte ed idee che nell’estendersi del convegno hanno colto l’attenzione di un nutrito pubblico recatosi a Verona per l’evento. La mattina del 14 è lo stesso Ministro all’istruzione Maria Stella Gelmini ad aprire la convention con un caloroso applauso del popolo di Carlo Giovanardi. Momenti intensi quanto curiosi che hanno stuzzicato le domande del moderatore On. Giancarlo Mazzucca. Un Ministro davvero disponibile che con semplicità ha esposto chiaramente le linee guida del suo operato. Non passa molto tempo e il congresso è un susseguirsi di colpi di scena con il dibattito “Il Pdl alla guida del paese tra crisi economica e prospettive future: bilancio dopo un terzo di legislatura”. Diversi gli interventi anche per questo momento della mattina che ha visto la presenza del Sen. Tommaso Zanoletti, dell’On. Luigi Casero, dell’On.Alberto Giorgetti e del Sen. Mario Baldassarri, Presidente VI Commissione permanente Finanze e Tesoro. È nel bel mezzo di questo dibattito che fa il suo ingresso il Ministro alla Pubblica Amministrazione e Innovazione Renato Brunetta. Anche lui accorso per l’occasione e presentatosi in lauto anticipo. Disponibile, dinamico ed elettrizzante sale sul palco cogliendo tutti di sorpresa. Si lascia andare parlando dell’azione di governo, del suo operato e del suo futuro non evitando domande poste dal pubblico. Un piccolo break ha cosi interrotto la mattina già concentrata di appuntamenti. Nel frattempo, però, è stata la volta dei giovani dei Popolari Liberali che hanno trovato uno spazio dedicato incontrandosi con il Sen. Carlo Giovanardi. Passa il tempo di un pasto frugale ed una sigaretta che la giornata riprende il suo ritmo, altissimo, in continua salita. È la volta di un argomento più spinoso, meno dilettevole, ma più pratico-politico. “Il Pdl verso le elezioni regionali: prospettive ed obbiettivi”. Tema delicato quanto importante che pone sul palco nomi di tutto rispetto come l’On. Emerenzio Barbieri, il Sen. Maurizio Gasparri Presidente del gruppo Pdl, l’On. Giuseppe Gargani, il Sen. Gaetano Quagliarello Vicepresidente vicario del gruppo Pdl e L’On. Andrea Ronchi Ministro per le politiche comunitarie. Un susseguirsi di sguardi ed una particolare attenzione si leva dal pubblico e niente è lasciato al caso. È qui che la schiera di ministri sembra ben determinata a creare liste davvero ottimali regione per regione dando la piena disponibilità a creare gli spazi pattuiti anche ai Popolari Liberali. Niente è appunto lasciato al caso ed anche la Toscana viene spesso rinominata come situazione davvero inusuale. Una “legge elettorale fregatura”che non permette la possibilità di normali elezioni con l’ausilio delle preferenze. Anche qui, lo stesso Gasparri non elude la domanda, anche se preferisce parlarne per ultimo, dando, comunque, conferma di una piena disponibilità a trovare la migliore soluzione per entrambi ( leggi : PDL e popolari Liberali ).. Sollevato, il pubblico presente torna a seguire un nuovo dibattito che ha concluso la giornata: “ Famiglia nucleo centrale della nuova società multietnica italiana”. Appuntamento al quale hanno preso parte il prof. Francesco Belletti Presidente Forum Famiglie, l’On. Antonio Cancian, l’On. Khaled Fouad Allam editorialista del Sole 24 ore e l’On. Carlo Giovanardi ,Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. La giornata si conclude cosi verso le 20 dove tutti rientrano per un pasto in compagnia ed i giovani si ritrovano assieme in un locale poco fuori Verona. La mattina del 15 inizia con la Santa Messa, appuntamento immancabile ed imprescindibile dei convegni organizzati dai Popolari Liberali, dove il parroco, Don Marco Milizia , riporta l’attenzione al simbolo del crocifisso e all’impegno del gruppo dei Popolari Liberali. I saluti del Presidente Provinciale di Verona Giovanni Miozzi e del coordinatore On. Aldo Brancher coordinatore Pdl Verona hanno portato a conclusione il convegno. Conclusione ad opera del Sen. Carlo Giovanardi, leader del gruppo , che ha esternato la soddisfazione sia per il convegno che per il lavoro di tutto il gruppo augurando un diffuso buon lavoro per un forte impegno comune in vista della prossima tornata elettorale. Ed è in questo frangente che arriva una missiva dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che ha espresso tutta la sua stima al gruppo e all’operato, fedele, dei Popolari e Liberali ricordando la loro adesione istantanea nel momento in cui venne a crearsi il Popolo della Libertà. In tale occasione, infine, ci siamo permessi di consegnare a tutti i relatori alcune riflessioni culturali , che hanno ottenutoed un apprezzamento generale da parte di ministri, onorevoli e presenti , attraverso l la consegna di alcuni volumi redatti dal Coordinatore Regionale Toscano prof. Franco Banchi. Uno dal titolo “L’Armonia penultima” e l’altro, scritto nel 2004 ma tornato di attualità, “Quella croce rappresenta tutti”. Per chi fosse interessato a scaricare i volumi può farlo dal sito: http://www.areabianca.it/events.shtml.

Antonio Degl’Innocenti

SPECIALE GIOVANI

Verona vista al e dal “giovanile” dei Popolari Liberali

Il III Convegno Nazionale dei Popolari Liberali a Verona trova spazio anche per i giovani. Finalmente riuniti in buon numero cercano i loro spazi coordinandosi e costruendosi una struttura. È cosi che, all’indomani del convegno Giovani tenutosi a Potenza Picena, ragazzi e ragazze si ritrovano a Verona. L’entusiasmo non manca e lo si vede dai momenti trascorsi insieme dove si concentrano dibattiti su come sia meglio muoversi ed in quale direzione lavorare. In poche parole, come “costruirsi”e come lavorare. È su questo che si accendono dibattiti animati, con varie proposte e propensioni, facendo capire a tutti che l’entusiasmo c’è e con questo la voglia di lavorare. Non un gruppo di serie “b” ma un gruppo che ha capito di poter aver forza sia di squadra che politica. Limitati ancora i numeri ma diversi gli interventi e le proposte che si inseguono per tutta la penisola. Arriva qualcosa di concreto e dopo appena due appuntamenti ufficiali il gruppo capisce di doversi costruire strutture strettamente regionali e territoriali per ambire a maggiori spazi Nazionali. È la compattezza che fa del gruppo l’arma vincente e su questo si focalizza la discussione dove si cercano ampi spazi d’azione, autonomi, ma, allo stesso tempo ,coordinati e correlati fra loro. Da qui la proposta di “affacciarsi”nel gruppo Giovane Italia, già presente per la Pdl, dove trovare ruoli decisi secondo gli equilibri fissati con il gruppo dei Popolari Liberali dal Pdl. I giovani ci sono, sono presenti, una componente importante che si aggiunge a sostegno del lavoro dei “senior” e che delinea un ideale comune. Giovani non abituati a stare solo a guardare dalla finestra ma ad agire per il bene del gruppo e della politica condivisa. Attimi accesi, poi placati, il saluto e l’intervento del Sen. Carlo Giovanardi che trova spazio da dedicare anche a loro e nuovi appuntamenti in vista. Si ritrova il gruppo ma si ritrovano anche i giovani, di propria iniziativa, forse per una giornata di confronto o forse per la reale esigenza di una continuità. È cosi che risulta chiaro il proseguimento e l’esperienza marchigiana dove circa 200 giovani si erano dati appuntamento. Poi tutti a lavoro, nel creare i vari coordinamenti regionali e provinciali, in attesa di delineare la prima struttura nazionale, già ipotizzata, che ,probabilmente, verrà istituita entro la fine dell’anno, ci si augura, nella capitale in occasione di una “due giorni “, concomitante con uno scambio di auguri in vista di questo Santo Natale. Sarà anche l’occasione per corroborarci vicendevolmente in vista della prossima tornata elettorale che impegnerà anche il gruppo giovanile.

Antonio Degl’Innocenti