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Num. 48 del 17 luglio 2009

FOCUS

Papa Benedetto XVI ricorda e prende come esempio la figura dello statista trentino

DE GASPERI OBBEDIENTE ALLA CHIESA ED AUTONOMO NELLE SCELTE

Significativo, sicuramente un monito, il richiamo che poche settimane fa il pontefice Benedetto XVI a fatto sulla figura di Alcide De Gasperi. Uomo retto, encomiabile e fautore della restaurazione del nostro paese all’indomani della grande guerra. È su De Gasperi che il pontefice sottolinea come egli fu "Docile ed obbediente alla Chiesa", fu "autonomo e responsabile nelle sue scelte politiche, senza servirsi della Chiesa per fini politici e senza mai scendere a compromessi con la sua retta coscienza". "Colgo volentieri l'opportunità, che mi offre la vostra presenza, per rievocare la figura di questa grande personalità, che, in momenti storici di profondi cambiamenti sociali in Italia e in Europa, irti di non poche difficoltà, seppe prodigarsi efficacemente per il bene comune - ha sottolineato Benedetto XVI - Formato alla scuola del Vangelo, De Gasperi fu capace di tradurre in atti concreti e coerenti la fede che professava. Spiritualità e politica furono in effetti due dimensioni che convissero nella sua persona e ne caratterizzarono l'impegno sociale e spirituale. Con prudente lungimiranza guidò la ricostruzione dell'Italia uscita dal fascismo e dalla seconda guerra mondiale, e ne tracciò con coraggio il cammino verso il futuro; ne difese la libertà e la democrazia; ne rilancio' l'immagine in ambito internazionale; ne promosse la ripresa economica aprendosi alla collaborazione di tutte le persone di buona volontà".

"Spiritualità e politica si integrarono così bene in lui che, se si vuole comprendere sino in fondo questo stimato uomo di governo, occorre non limitarsi a registrare i risultati politici da lui conseguiti, ma bisogna tener conto anche della sua fine sensibilità religiosa e della fede salda che costantemente ne animò il pensiero e l'azione - ha aggiunto - Nel 1981, a cento anni dalla nascita, il mio venerato predecessore Giovanni Paolo II gli rese omaggio, affermando che 'in lui la fede fu centro ispiratore, forza coesiva, criterio di valori, ragione di scelta'. Le radici di tale solida testimonianza evangelica vanno ricercate nella formazione umana e spirituale ricevuta nella sua regione, il Trentino, in una famiglia dove l'amore per Cristo costituiva pane quotidiano e riferimento di ogni scelta".

"Egli aveva poco più di vent'anni - ha ricordato il Papa - quando nel 1902, prendendo parte al primo Congresso Cattolico trentino, tracciò le linee di azione apostolica che costituiranno il programma dell'intera sua esistenza: 'Non basta conservare il cristianesimo in se stessi - egli disse - conviene combattere con tutto il grosso dell'esercito cattolico per riconquistare alla fede i campi perduti'. A quest'orientamento resterà fedele sino alla morte, anche a costo di sacrifici personali, affascinato dalla figura di Cristo". "Non si resta allora sorpresi quando si apprende che nella sua giornata, oberata di impegni istituzionali, conservarono sempre largo spazio la preghiera e il rapporto con Dio, iniziando ogni giorno, quando gli era possibile, con il partecipare alla Santa Messa - ha proseguito - Anzi i momenti più caotici e movimentati segnarono il vertice della sua spiritualità".

"Quando, ad esempio, conobbe l'esperienza del carcere, volle con sé come primo libro la Bibbia ed in seguito conservò l'abitudine di annotare i riferimenti biblici su foglietti per alimentare costantemente il suo spirito", ha sottolineato il Pontefice che ha evidenziato la "riconosciuta dirittura morale" di De Gasperi "basata su un'indiscussa fedeltà ai valori umani e cristiani, come pure la serena coscienza morale che lo guidò nelle scelte della politica". "Certo, in qualche momento non mancarono difficoltà e, forse, anche incomprensioni da parte del mondo ecclesiastico - ha spiegato il Papa - ma De Gasperi non conobbe tentennamenti nella sua adesione alla Chiesa".

"Docile ed obbediente alla Chiesa, fu dunque autonomo e responsabile nelle sue scelte politiche, senza servirsi della Chiesa per fini politici e senza mai scendere a compromessi con la sua retta coscienza - ha concluso - Cari amici, mentre preghiamo per l'anima di questo statista di fama internazionale, che con la sua azione politica ha reso servizio alla Chiesa, all'Italia e all'Europa, domandiamo al Signore che il ricordo della sua esperienza di governo e della sua testimonianza cristiana siano incoraggiamento e stimolo per coloro che oggi reggono le sorti dell'Italia e degli altri popoli, specialmente per quanti si ispirano al Vangelo".

Antonio Degl’Innocenti