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Num. 15 del 9 maggio 2008

Il punto: Poco cervello, punto cuore. Quo vadis, Casini?

Il trionfo di Gianni Alemanno al Campidoglio e la successiva elezione di Gianfranco Fini alla guida della Camera dei deputati costituiscono una straordinaria doppietta per la destra, insieme popolare e istituzionale. L’impatto politico è devastante per la sinistra che, ancora alla ricerca di identità, subisce due colpi da ko nel giro di un paio di settimane.

Ma forse è ancor più devastante verso la scelta centrista di Pierferdinando Casini, mettendo in evidenza la distinzione fra razionale e cervellotico. Allora è giusto che per una volta il pretorsi curi de minimis, perché la situazione è quella descritta da Ennio Flaiano: grave ma non seria.

Si comincia con due candidati a sindaco centristi, Mario Baccini e Luciano Ciocchetti, che pure alle politiche sono candidati nella stessa lista.

Risultati invero modesti per entrambi, ma il gruzzoletto dei voti potrebbe risultare decisivo fra i due contendenti Rutelli ed Alemanno e dunque utile per il massimo delle ambizioni di Casini: fare l’ago della bilancia. Come quella squadra che, dopo aver annunciato lo scudetto, considera miracolosa la salvezza dalla retrocessione. O come quello che diceva “bene, bene” ma il giorno dopo era morto.

Allo stratega Pierfe si pone dunque la leniniana domanda del che fare. Dice di stare al centro ma, più correttamente, dovrebbe dire: stiamo al di fuori. Libertà di coscienza: fate un po’ quel che vi pare. Ma un partito che non decide sulla politica, si riserva le decisioni per la sagra delle fettunta?

Un gruppo di dirigenti annuncia il voto ad Alemanno, considerato che da sempre l’Udc è stato contro le giunte di Rutelli e Veltroni. Replica il segretario Cesa: così siete fuori del partito, perché noi siamo per il voto secondo coscienza. Egli applica la logica di Arcinazzo invece che quella aristotelica: votare secondo coscienza non può coincidere con il voto ad Alemanno?

Baccini, dal canto suo, dice che voterà per il candidato Pdl. Applicando alla perfezione l’aforisma di Leo Longanesi: il signore è uscito a sinistra, tornerà a destra per l’ora di pranzo.

La sinistra dell’Udc sarebbe la Rosa Bianca ma Savino Pezzotta, che di questa sarebbe il capo provvisorio, critica Baccini perché il suo non sarebbe un voto secondo coscienza. Il terzo della sacra Trimurti, Bruno Tabacci, completa la gamma delle opzioni possibili annunciando che se fosse romano il suo voto andrebbe a Rutelli.

Con queste premesse, le vaghe prospettive della annunciata costituente di centro potrebbero precisarsi meglio in centro psichiatrico, se Basaglia non avesse fatto chiudere i manicomi.

Meglio allora chiudere qui per non fare concorrenza ai rompicapi della settimana enigmistica.

Impatto politico devastante, dunque, ma non quanto quello psicologico, che in politica conta eccome. Ecco il capolavoro di Casini: impedisce perfino ai suoi elettori di esultare per quella che è sempre stata la loro più grande aspirazione, cacciare la sinistra dal governo di Roma. Gli strozza in gola l’urlo della vittoria, gli strappa dal cuore la passione, i sentimenti più genuini, quelle che Pascal avrebbe chiamato le ragioni del cuore.

L’annunciata pesca di nell’elettorato centrista, lungi dall’essere miracolosa, è stata simile a quella del Giunti: acqua fino ai coglioni e pesci punti.

Poco cervello, punto cuore. Quo vadis, Casini?

Roberto Corsi

L`opinione: FINANZIAMO LA VITA

Riceviamo e pubblichiamo volentieri questo contributo politico-programmatico che l’amico GIANFRANCO ROSSI indirizza idealmente al nuovo governo, affinché svolga un’azione sempre più incisiva in tema di traduzione concreta dei valori cristiani.

ABORTO
La maggioranza degli aborti sono legati a ragioni economiche, pertanto l’aborto non è una scelta di libertà ma una scelta molto spesso dettata dalle necessità economiche.
Nel contempo assistiamo a spese di adozione, da parte di famiglie italiane, costosissime, specialmente per adozioni provenienti da altre nazioni.
Si tratta di favorire una scelta veramente libera e nello steso tempo che aiuti la vita.
Ritengo una proposta valida anche quella fatta da Ferrara sull’uso dei conti dormienti.
Una seconda proposta potrebbe essere quella di finanziare le madri in difficoltà e le ragazze madri con soldi destinati es.5/1000 dal pagamento delle imposte.
Rendere obbligatorio il passaggio prima di interrompere la gravidanza con gli uffici di aiuto alla vita anche di origine privata come quelli cattolici.
Possibilità della ragazza madre di scegliere di destinare l’adozione del proprio figlio ad altra famiglia.
Rendere completamente gratuita l’assistenza sanitaria alle madri e ai bambini fino a 3 anni.

INCIDENTI AUTO
Inserire in tutte le strade e in tutte le varie zone abitative limiti di velocità intelligenti e certi; con sanzioni come il ritiro della patente per un periodo di tempo che varia a seconda delle violazioni effettuate.
Maggiori controlli con identiche sanzioni per uso dell’alcol e nelle ore notturne all’uscita delle discoteche dove i divieti di vendita dei prodotti alcolici dovrebbero scattare almeno quattro ore prima della chiusura del locale.

DROGA
Obbligo del ricovero in comunità per i tossico dipendente da droghe.
Lotta agli spacciatori con accordi di ordine pubblico a livello internazionale.
Chiusura temporanea per locali che permettessero lo spaccio al proprio interno di droghe anche leggere.

INCIDENTI E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO
Agevolazioni contributive e fiscali per investimenti dell’Aziende in sicurezza e prevenzione.Finanziamento della formazione dei responsabili aziendali compreso i datori di lavoro delle piccole aziende.
Regole più precise da parte di vista contrattuali sull’organizzazione del lavoro in Azienda come: limite ore lavorative,rispetto dei giorni di riposo,rispetto del numero dell’organico in azienda,divieto di portare all’esterno attività principali pericolose.Queste regole del lavoro in sicurezza e salute dei lavoratori potrebbero anche essere la richiesta da fare alle multinazionali per il lavoro nelle fabbriche dei paesi in via di sviluppo.In modo da sfavorire il nuovo colonialismo economico in atto. Si può pagare meno un lavoratore ma non si può schiavizzare. Esempio i prodotti Cinesi che non rispettino nella loro produzione, accertati con ispettori internazionali es. ONU, la sicurezza e salute dei lavoratori non dovrebbero essere esportati.

LAVORATORI STRANIERI
Lavoratori stranieri che fanno assistenza alla persona. A mio giudizio queste persone devono essere tutte legalizzate perché svolgono una funzione sociale nel nostro paese. L’unico modo per rendere regolare questo rapporto è proprio quello di far stipulare un contratto di lavoro che garantisce entrambi.
Per i lavoratori invece normali rispettare i flussi di lavoro. Gli attuali presenti in Italia potrebbero essere sanati considerandoli stagionali di sei mesi e quindi obbligandoli al rientro in patria.
Rimane il flusso turistico che come sappiamo porta al diffuso commercio di strada.Per questo fenomeno si potrebbe applicare la regola che la merce in vendita senza permesso commerciale sia solo quella tipica di produzione del paese di origine sia come artigianato che come commercio.Per fare un esempio come il commercio eco-solidale dei prodotti alimentari dei paesi in via di sviluppo.

RAPPORTO CON I PAESI POVERI
Favorire lo sviluppo di questi paesi con la costruzione di infrastrutture in particolare quella energetica e dell’approvvigionamento idrico.
Collaborazione contro il terrorismo e favorire i diritti prima fra tutto quello alla libertà e alla democrazia.
Gemellaggi per quanto riguarda la scuola, università e sanità.
Possibilità di destinare 5 per 1000 all’ adozione a distanza.
Possibilità di dedurre in % le spese destinate alle missioni.

FAMIGLIA E CASA
Fare la politica fiscale per la famiglia e casa già inserita nel programma

PROSTITUZIONE
Creare un fondo per il recupero delle donne straniere portate in Italia per la prostituzione sull’esempio di Don Bensi. Creare strutture che favoriscono la possibilità di dare una istruzione e professione per poi programmare il rientro di queste persone in patria.

PENSIONATI
Estendere la scala mobile proposta da Berlusconi per i pensionati sotto i mille euro anche alle pensioni di invalidità sia parziali che totali di accompagnamento.

DISOCCUPAZIONE
Creare degli incentivi fiscali e contributivi per le aziende che assumono i lavoratori che vengono espulsi dal lavoro dopo i 50 anni. Nel caso di presenza di famiglia creare delle vere e proprie corsie preferenziali.

Gianfranco Rossi

Una nota storico - politica sul grande sacerdote siciliano: RILEGGERE STURZO OGGI

Spesso e volentieri, la figura di Don Sturzo, sacerdote che nel 1919 fondò il Partito Popolare Italiano per permettere ai cattolici di rientrare in politica, viene strumentalizzata a più riprese. Chi lo tira a destra, chi lo tira a sinistra; ma questo parroco dove stava? Antifascista convinto ( pagò con l’esilio il suo rifiuto al regime), aperto ai socialisti, compose scritti potenzialmente definibili di area centro-destra. In un articolo di Paolo Avanti è spiegata molto bene la posizione del sacerdote siciliano, visto che il fondatore del Partito Popolare sembrerebbe assimilabile più al centro-destra, considerate le sue idee decisamente liberali e liberiste espresse nella gran parte dei suoi scritti.

Ma il suo spiritualismo, le sue battaglie anti-fasciste e la sua apertura, anch'essa in chiave anti-fascista verso il Partito socialista di Turati, gli guadagnarono un'appartenenza ideale anche a sinistra. In realtà, nel pensiero di Sturzo non mancava un certo solidarismo di stampo cattolico che non poteva certo dispiacere alla sinistra, ma la sua polemica contro lo statalismo e le sue feroci battaglie, spalleggiate dal Presidente Einaudi, contro Mattei, il centro-sinistra e, in particolare, la sinistra Dc, lo collocarono inequivocabilmente nell'area che ora sarebbe riconducibile al centro-destra.

La freddezza con la quale vennero accolte le sue filippiche contro la sinistra nell'immediato dopoguerra lo condannarono all'oblio. Vi contribuì anche lui con proposte allora scioccanti come quella di allargare l'alleanza di centro al Movimento Sociale Italiano, il tutto in chiave anti-comunista.

Sono un uomo libero da qualsisia interesse
terreno,economico o politico;
libero perché nulla temo,
nulla spero, nulla desidero
che sia dell’ordine di questo mondo.
Parlo, scrivo, combatto
perché sono un uomo libero
e perché ho difeso
e difenderò finché avrò fiato la libertà
(DonSturzo)

Don Sturzo seppe guadagnarsi, dopo il ritorno dall’esilio, la stima e la fiducia del padre del liberalismo italiano Luigi Enaudi. Tenace anticomunista, per motivi religiosi e morali, Don Sturzo non ebbe la svolta liberista soltanto per la sua permanenza negli Usa, ma anche per una ferma convinzione che con la caduta del fascismo era svanita una delle reali minacce allo stato. Nonostante tutto, però, altre “male bestie” insidiavano la democrazia. Male bestie come “il dirigismo e lo statalismo esasperato della sinistra, anche quelle cattolica”. Dopo un intervento sistematico e abusivo dello Stato, che viola le libertà individuali, quelle dei nuclei sociali e pubblici, dopo che il partito di maggioranza ha occupato lo Stato, “non bastano più gli appelli, è necessario anche individuare i nemici, le bestie della democrazia, e combatterli.- scriveva il parroco di Caltagirone- Nel mio cammino verso la democrazia, per esperienze personali, studi e lotte, di bestie enormi ne ho individuato proprio tre: lo statalismo, la partitocrazia, l’abuso del denaro pubblico.

Il primo va contro la libertà; la seconda contro l’uguaglianza, il terzo contro la giustizia”.

Sull'intervento dello Stato era categorico: "In casi eccezionali, di fronte ad alluvioni e terremoti, è giusto che lo Stato intervenga direttamente rispondendo a quello che è un dovere dell'ente pubblico collettivo, ma che in via normale lo Stato faccia l'imprenditore edilizio, l'industriale, il costruttore di navi, il banchiere, l'assicuratore, l'armatore, il commerciante, l'impresario di cinematografi e di teatri, è veramente un abuso della sua pretesa "onnipotenza politica".

Sturzo era anche un europeista convinto e proprio la sua amicizia con Adenauer e De Gaulle lo spinse ad attivarsi per un progetto di Comunità Europea che, con eccesso di ottimismo, predisse potesse nascere in tempi molto brevi. “Sturzo vedeva l'Europa come una potenza intermedia,- scriveva Paolo Avanti- capace a lungo termine di unificare tutto il mondo occidentale. Giudicava invece in modo negativo il potere degli Stati Uniti. Non certo per anti-americanismo, visto che negli States Sturzo visse sei anni durante il periodo dell'esilio e vi si ambientò benissimo. Ma non considerava l'America, per storia, cultura e tradizione, all'altezza del compito gravoso che le era caduto sulle spalle.

Sturzo era anche molto critico nei confronti della situazione monetaria mondiale e contro lo strapotere del dollaro spingeva per la nascita, sull'onda dell'unificazione politica che credeva possibile nel giro di dieci anni, di una forte moneta europea. Non fece in tempo a vedere nulla di tutto questo”. A distanza di mezzo secolo, il parroco Siciliano è ancora più attuale che mai e a dimostrazione delle tesi e scritti che aveva pubblicato cinquant’anni or sono vi è più chiara che mai la situazione in cui versa il nostro paese: Alitalia, il debito pubblico, il bassissimo rilancio delle nostre imprese private, l’iniziativa privata stessa, ecc…entro un elenco che potrebbe essere interminabile.

Don Sturzo può e deve essere nuovamente riletto alla luce dei nostri giorni, con attenzione, evitando strumentalizzazioni, ma acquistandone il patrimonio politico e culturale, che quest’uomo, fondatore del Partito Popolare, ha lasciato all’umanità tutta.

Antonio Degl`Innocenti