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COMUNICATO STAMPA

IL “CANTIERE” APERTO DOPO VALLOMBROSA SCUOTE IL CENTRO-DESTRA TOSCANO

BANCHI : “UN PATTO OLTRE I PARTITI CON FISIONOMIA CHIARA. NO AD AMMUCCHIATE”

E' trascorsa una settimana dal Convegno di Vallombrosa, che ha riunito nella storica Abbazia toscana più di 150 esponenti delle istituzioni, del mondo politico ed appartenenti ad una vasta gamma di movimenti ed associazioni.

FRANCO BANCHI, Presidente dei Popolari Europei (PTE), movimento promotore ed organizzatore dell'evento, ha anticipato alcuni dei contenuti che saranno prossimo ed “aperto” oggetto di dibattito del post-convegno con l'intento, già espresso da tutti i convegnisti e non solo, di dar vita alla “CARTA DI VALLOMBROSA”.

Primo: per rendere realmente praticabile l'alternativa politica alla sinistra serve in Toscana il coinvolgimento e l'apporto della cultura d'ispirazione cristiana e di tutte quelle forze laiche d'impronta personalistica, che guardano come prospettiva reale alla costituzione anche nella nostra regione di un modello legato al Partito Popolare Europeo.

Secondo: entro la logica condivisa, sia a livello di valori che di progetto politico, del superamento di una meccanica riproposizione di uno schema elettorale di centro-destra, serve l'allargamento da un lato verso altre forze centriste, riformatrici, autonomiste, dall'altro verso quella ricchissima galassia di movimenti civici e di base che vogliono il cambiamento a prescindere dalle ideologie.

Ecco perchè noi lanciamo l'idea di denominare questo nuova realtà “PATTO PER LA TOSCANA”.

Terzo: la formazione di questo “grappolo” toscano indirizzato al cambiamento non può essere un mero aggregato di convenienza, nè il tentativo – come insegna il Vangelo – di mettere vivo nuovo in otri vecchi. La novità dell'esperienza deve risaltare immediatamente dagli impegni che “il patto” contrae con gli elettori. Alcuni esempi: liste composte in base al curriculum personale, democraticamente scelte con regole chiare ed immodificabili già in partenza, che affidino agli elettori la scelta nominativa dei candidati, con divieto di cumulare incarichi politici ed istituzionali e limite massimo dei mandati elettivi a due nello stesso organo.

Quarto: scegliere la via del progetto e non del programma, che non può essere la facile elencazione di problemi, ma la gerarchia delle priorità toscane, proponendo per ogni tema: diagnosi, terapia, costi e tempi. Questo implica la focalizzazione su poche e decise contestazioni del “modello toscano”, fra queste, solo per fare alcuni esempi: la rigidità ideologica del sistema economico toscano (che prende il peggio sia dal libero mercato che dall'assistenzialismo); il deludente rapporto costi-qualità in ambito sanitario (sprecone, burocratico ed impersonale); l'esasperante lentezza (a volte quasi un sabotaggio) con cui procede il piano delle dotazioni infrastrutturali, a cui manca una qualsiasi visione d'insieme.

“Qualunque piattaforma comune o convergenza potrà nascere – sottolinea Banchi – dovrà avere una precisa fisionomia. Le ammucchiate non ci interessano”.

FRANCO BANCHI – POPOLARI TOSCANI EUROPEI (PTE)

Firenze, 18 Giugno 2013