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SPECIALE GIOVANARDI AD AREZZO ( 16 Gennaio 2009)

GLI APPUNTAMENTI DEI POPOLARI LIBERALI: CRONACA, INTERVENTI E COMMENTI

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1. IL CONVEGNO DI AREZZO SULLE FRONTIERE BIOETICHE

“La presenza del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Sen. Carlo Giovanardi, ad Arezzo è provincia, durante il suo tour del 16 Gennaio, è stato un passaggio fondamentale per amplificare le idee dei Popolari Liberali, rafforzare la loro diffusione sul territorio e per contribuire alla costruzione stessa del PDL”.

E' questo il bilancio fatto da Franco Banchi, coordinatore regionale per la Toscana dei Popolari Liberali,a conclusione della visita del leader nazionale ad Arezzo.

Il primo appuntamento della giornata è stato quello del Convegno organizzato dai gruppi dei Popolari Liberali in Provincia ed in Comune sul tema “Liberi di vivere. Una riflessione sulle frontiere della bioetica”.

Francesco Francini, coordinatore per la Provincia di Arezzo e capogruppo in Comune, e Massimiliano Lachi, capogruppo in Consiglio provinciale, hanno avuto l'intuizione di portare sulla scena politica un “tema scomodo”, ma che ha permesso sia ai relatori che agli ospiti intervenuti, in particolare ai massimi esponenti del PDL locale ( presenti in gran numero) di misurare la capacità della politica italiana,nello specifico quella delle forze che stanno governando il Paese,di rispondere con una legislazione adeguata ad alcune delle tematiche più delicate che riguardano l'uomo e la sua esistenza.

In apertura, l'introduzione di Lorenzo Schoepflin, presidente di Scienza e Vita di Arezzo, ha inquadrato i temi più caldi di questo ambito (aborto, eutanasia...) nel contesto della cultura italiana e del dibattito conseguente.

Massimiliano Lachi ha parlato della necessità di porre con forza i temi identitari dell'ispirazione cristiana nell'ambito del lavoro quotidiano degli eletti. Francesco Francini ha posto particolare attenzione sui riferimenti profondi del nascente PDL con il PPE, visto che è stato lo stesso Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a porre ufficialmente in essere tale equazione.

E' intervenuto poi il Coordinatore regionale Franco Banchi ( vedi intervento integrale più sotto) che è partito dall'affermazione secondo la quale “ogni politica che si rispetti parte da una antropologia di fondo”. “Ecco perchè – ha proseguito Banchi – la fase costituente del PDL deve portare contestualmente avanti sia la questione politico -organizzativa che quella dello Statuto profondo,culturale ed antropologico, del nascente soggetto del centro - destra “.

Ha concluso i lavori del Congresso il Sen. Carlo Giovanardi che, attraverso un discorso di ampio respiro, ha fatto capire quali scenari fortemente negativi si aprirebbero sulla scena nazionale ed europea se la cultura dell'indifferenza e della morte prevalesse nel comune sentire.

“Certi sondaggi fatti sull'onda dell'emotività, ad esempio sul caso Englaro,stanno dalla parte del padre e non da quella delle nostre profonde ragioni. E' per questo – ha proseguito il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio – che dobbiamo sforzarci di far capire a tutti che la difesa dei valori della vita e, con essi, quelli relativi all'affermazione della dignità di ogni uomo e di tutti gli uomini non sono la vittoria di un approccio confessionale o ideologico,ma costituiscono il bene stesso della persona, delle comunità e della società intera”.

“Sulle più delicate frontiere della vita non si possono lasciare spazi vuoti demandati alla magistratura, occorre invece rispettare il primato della persona e della famiglia e richiamare la politica ed il legislatore ad un intelligente opera sussidiaria, a partire dalla definizione del quadro normativo”

2. LA CENA AD AMBRA. UFFICIALIZZATO IL PASSAGGIO DELL’AVV . FELICE TORZINI AI POPOLARI LIBERALI

Più di cento amiche ed amici provenienti dalla Val d’Ambra, dal Valdarno Aretino, ma anche da altri luoghi hanno partecipato al convivio con cui si è chiusa la giornata del Sottosegretario Carlo Giovanardi in Provincia di Arezzo.

Come ha detto il coordinatore regionale. Prof. Franco Banchi “Quando una squadra cresce, vuol dire che le idee e le persone che vanno ad incontrarsi esprimono una forte positività. Questo allargamento a cerchi concentrici della nostra presenza sul territorio di Arezzo dimostra che il grande lavoro fatto in questi mesi dall’amico Carlo Giovanardi, sia al governo che come guida politica del nostro movimento, è percepito come credibile e progettualmente valido.

Ora, accanto ai ‘pionieri’ di questo nostro movimento in terra di Arezzo, penso su tutti al coordinatore provinciale Francini, ma anche all’amico Mario Butini ed a Maria Pia Camaiti, si aggiungono nuovi ed autorevoli personaggi, mi riferisco a Felice Torzini, con il quale la comunanza culturale e la condivisione politica è da me sempre stata registrata al di là della collocazione partitica del momento”.

Per sua parte, l’organizzatore della serata, l’Avv. Felice Torzini, ha voluto dare agli intervenuti una forte ragione per motivare il suo rinnovato impegno in politica. “Dico agli amici che il mio lavoro continua con la stessa coerenza di prima e dalla stessa parte di prima. Io, infatti, ho sempre sostenuto le ragioni della nostra collocazione nel centro destra, non ho accettato quindi lo spostamento dei cristiano democratici in una posizione diversa”.

Il Sottosegretario Giovanardi, chiudendo i lavori, dopo aver ringraziato per l’accoglienza e per la qualità della proposta politica espressa dal movimento in Toscana e ad Arezzo, ha aggiunto:” Noi rimaniamo dalla parte giusta, cosa che da sempre hanno fatto i democratici cristiani. Perciò dobbiamo sviluppare proprio quella politica che ci caratterizza in modo specifico e può permettere il pieno dispiegarsi dell’identità della nostra nazione. Se non esiste un’identità, e penso alla famiglia, alle tradizioni, alla nostra cultura e religione, con che cosa si integreranno gli immigrati?”.

In conclusione, il Sen. Giovanardi ha ripreso l’esigenza di costruire un grande e forte partito. “Queste nostre idee saranno tanto più robuste quanto più saranno sostenute da una partito organizzato e democratico, che sappia selezionare con un criterio trasparente la propria classe dirigente. In questo ambito di competizione virtuosa tra idee e persone non posso che richiamare il fatto che in questa regione, la Toscana, non esiste più il voto di preferenza. Noi ci siamo battuti e ci batteremo per restituirlo ai cittadini toscani”.

3. IL TESTO INTEGRALE DELL’INTERVENTO DI FRANCO BANCHI AL CONVEGNO “LIBERI DI VIVERE”

Il mio intervento a questo convegno, appuntamento opportuno, anzi molto opportuno ( e per questo ringrazio i Popolari Liberali di Arezzo), sarà un mix, spero equilibrato, tra cultura, politica ed ambito partitico.

Partiamo dal livello culturale. Credo che abbia ragione chi sostiene:“dimmi che antropologia hai e ti dirò che politica farai”.

A parte gli schematismi rigidi, che ci interessano poco, è per noi decisivo assumere una stella polare antropologica, cosa ben diversa da un presupposto ‘confessionale’. Al riguardo desidero riprendere quanto diceva, nel lontano 1991, l’allora Card. Ratzinger, durante il Concistoro, in un intervento dal titolo ‘ Le minacce alla vita umana ’ . In questo intervento, purtroppo oggi ancora più attuale di ieri, si parlava di “un’antropologia soggiacente”, ovvero di una visione “depersonalizzata ed utilitaristica, basata su una concezione mutilata dell’uomo e della sua libertà”.

Se ai nostri giorni e nell’ambito politico entro cui viviamo prevalesse tale antropologia soggiacente, ciò significherebbe la morte dell’incisività dell’ispirazione cristiana nella polis.

Noi pertanto non vogliamo, in nome di un’ipocrita equidistanza anarchica, glissare sulle grandi domande dell’inizio, della fine e del fine della vita.

Ci riconosciamo compiutamente ,ancora una volta, nelle parole del Card. Ratzinger e vogliamo evitare, attraverso una responsabile ed incisiva azione politica, ciò che l’attuale Papa temeva: “per sfuggire a questa domanda angosciante, l’uomo cerca di assicurarsi un dominio quanto più completo possibile su questi momenti – chiave della vita, e cerca di trasferirli dalla zona dell’essere a quella del fare. In tal modo l’uomo si dà l’illusione di essere padrone di sé e della vita, anche di quella altrui, almeno di quella debole e indifesa”.

Ecco perché noi, in politica, noi Popolari Liberali vogliamo un partito, il nascente PDL, dalla cultura forte, ferma, univoca.La cui carta dei valori abbia come bussola e baricentro, in modo laidamente interpretato, le indicazioni sia dell’antropologia cristiana che quelle del Magistero.

E’ per questo che, accanto alle questioni organizzative ed agli equilibri interni ( pur concretamente importanti ), riteniamo fondamentale indirizzare l’attenzione sull’identità e le relative proposte.

Se il PDL vuole essere la sezione italiana del PPE, il punto di partenza delle proposte del PDL sulla bioetica deve essere il “Programma d'azione 2004-2009” del PPE.

Rispetto per la vita di ogni essere umano a partire dallo stato embrionale; approvazione di norme etiche per l'applicazione dei risultati della ricerca; rispetto della dignità umana nella ricerca medica e genetica; rifiuto di eutanasia, eugenetica, clonazione umana sono i punti essenziali del programma del PPE a riguardo, e devono entrare nel programma del PDL.

Quali potrebbero essere alcune delle nostre proposte da introdurre a livello del dibattito italiano:

1. è urgente una legge che regoli le pratiche terapeutiche e assistenziali di fine vita, il cui perno sia assicurare in ogni caso alimentazione e idratazione ai malati anche in stato vegetativo (vicenda Englaro). In questa direzione, dopo qualche indecisione iniziale, le iniziative del ministro Sacconi si muovono nella giusta direzione e devono trovare sbocco in una proposta di legge di tutto il PDL.

2. Nonostante punti critici e miglioramenti possibile, è necessario mantenere inalterato l'impianto della legge 40 sulla fecondazione assistita.

3. Anche se può sembrare strano, la soluzione di talune problematiche bioetiche sta però fuori e prima della bioetica, ed esattamente in ciò che la Centesimus annus chiama l'ecologia umana, cioè la famiglia.

Sono le condizioni di precarietà economica e di isolamento sociale della famiglia - oltre alla povertà morale - che spesso spingono verso richieste disumane, come non solo l'eutanasia, ma la sospensione dell'idratazione (come nel caso Englaro). Lo Stato non deve intervenire in modo burocratico o puramente medico, ma deve agevolare, in base al principio di sussidiarietà, la cura del malato rispettando i suoi bisogni umani più profondi, fra cui principale è quello di poter rimanere nella sua famiglia, e affiancando quest'ultima in caso di necessità.

4. Nella stessa ottica è urgente un piano di aiuto concreto per la prevenzione dell'aborto secondo quanto previsto dalla legge 184 del '78, con stanziamenti economici e sostegno sociale e umano alle madri in difficoltà.

Di questo spirito e di questa fermezza identitaria i Popolari Liberali si fanno insieme garanti e moltiplicatori, Nel governo, grazie al grande lavoro del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Carlo Giovanardi, nella società civile, nel partito.