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IL GIGLIO BIANCO

Giornale Settimanale del PTE

Anno I, n.7 – IV Settimana di Ottobre 2012

SCHIFANI E “TODI 2 “: RIECCO I CATTOLICI!

Quella trascorsa è stata una delle rare ultime settimane in cui il mondo non è cominciato e finito nell'orbita di Matteo Renzi. E' già qualcosa!

Per il mondo cattolico italiano, sia quello politico che pre-politico, si è trattato di un tempo propizio di non banale riflessione.

Ha cominciato il Presidente del Senato, Renato Schifani, lanciando (meglio sarebbe dire rilanciando autorevolmente) la proposta di una Costituente nazionale dei moderati.

Esaminiamola nei dettagli, dal nostro punto di vista, s'intende.

In premessa occorre dire, come usa nel rito lessicale della politologia, che si tratta di una proposta strategica e non tattica, ovvero da non bruciare nel brevissimo tempo che ci separa dall'accelerazione elettorale.

Nell'intervento recentemente pubblicato da Il Corriere della sera, Schifani propone un esercizio politico dall'alto coefficente di difficoltà:”Oggi c'e' la necessita' di scrivere il manifesto di un nuovo Stato (...), un progetto di cosi' grande respiro che avra' di sicuro il sostegno di tutti quei moderati che vogliono affrontare il futuro con l'obiettivo di regalare ai nostri figli uno Stato moderno''.

In questa ottica di alto profilo, il Presidente del Senato, accanto alla determinazione del fine, inserisce una riflessione legata ai mezzi per concretizzarla, che, secondo lui, rimangono ancora i partiti, a cui è richiesta però una vera e propria metanoia: “La Costituente dei moderati per la riforma dello Stato – afferma Schifani - potrebbe rappresentare anche per i partiti un'opportunita' irripetibile: quella di rigenerarsi, di rivedere i propri codici di comportamento e ritrovare quel principio di onesta' e di servizio cui spesso ci richiama la Chiesa. So che non e' facile ma per rifondare la politica non bastano gli slogan di questi giorni. Ci vuole una grande idea, un grande progetto. Per realizzare il quale non servono ne' giovani ne' vecchi, ma solo persone di buona volonta' ''.

Interessante anche il suo “inserto” sull'attualità politica, tutto rivolto al Governo Monti, di fatto ridimensionato e derubricato a fase di transizione, quasi che l'ambizioso e dichiarato progetto della Costituente dei moderati fosse inversamente proporzionale a quello di basso profilo ed implicito dell'attuale Presidente del Consiglio. L'attuale governo, osserva Schifani:”'Ha tamponato le urgenze piu' gravi, ma quando ha tentato di risollevare il malato, sperando che potesse muovere qualche passo da solo, si e' dovuto prendere atto che la politica dell'emergenza da sola non basta''.

Fossimo in un contesto calcistico, la pagella relativa al match giocato dal Presidente del Senato porterebbe un voto sicuramente alto, con qualche piccola ombra. Sarebbe un sette e mezzo. La motivazione? Idea, modalità, scranno di provenienza e tempi scelti ottimi, con il rischio (non piccolo) che il livello proposto da Schifani sia sfalzato rispetto a quello (molto più melmoso) della partitocrazia militante e quotidianamente combattente. Qualcuno, infatti, tra il sarcastico ed il sinceramente contrito, ha auspicato che la proposta possa realizzarsi, a condizione che, dopo le prossime elezioni, i moderati ci siano ancora...

In pratica, chi ha a cuore il progetto deve compiere un capolavoro di tempismo e perizia pratica, quasi l'equivalente (si passi il paragone con la più prosaica figura) di cambiare una ruota mentre la bicicletta è ancora in corsa...

E di fretta sembra averne molta, almeno a parole “Todi 2”, bienalizzazione dell'evento costruito “dalle organizzazioni promotrici del Forum delle persone e delle associazioni di ispirazione cattolica nel mondo del lavoro per un rilancio della buona politica”.

Nel documento conclusivo del Forum si legge infatti: “Le forze politiche, chiamate a mostrare senso di responsabilità e insieme a riorganizzare la loro offerta politica, hanno purtroppo solo parzialmente risposto alle attese. Tanti, troppi sono gli elementi che testimoniano la loro persistente incapacità di procedere a un autonomo rinnovamento di culture, modelli organizzativi, gruppi dirigenti. La grave crisi morale e insieme la costante erosione di consensi rende quindi oggi necessario un percorso che consenta, entro i prossimi appuntamenti elettorali, di generare proposte nuove tanto nel contenitore quanto nei contenuti”.

Di qui la scelta: “Noi, soggetti della società civile ed espressione di un’ampia parte del mondo cattolico italiano, ci sentiamo responsabili di far sentire la nostra voce e dare il nostro apporto, nei termini e nei modi che sono propri a ciascuna organizzazione”.

Sicura sollecitudine per il bene comune, estrema tempestività nel pre-allertare tutti gli attori dei prossimi eventi (leggi elezioni), grande lucidità nel ripercorrere le tappe valoriali dell'impegno dei cattolici nella città degli uomini, giusta severità nel tagliare le teste dei bucanieri della II Repubblica.

Poi, a sorpresa (forse, pensandoci bene, non troppo), il semi-eleogio del Governo Monti:”... Cui va l’indubbio merito di aver ridato dignità alle istituzioni, garantito una forte ripresa di credibilità del Paese a livello europeo e internazionale, divenendo una risorsa per la costruzione dell’Europa politica, superato l’asfittico sistema bipolare, causa di contrapposizioni durissime e insieme d’immobilismo politico”.

Monti, però, che pur elogiato in premessa, sembra comunque un mero soggetto politico propedeutico e non il protagonista finale del progetto “Todi 2”: “È indubbio che è oggi necessario operare per dare al prossimo governo una maggioranza autenticamente politica, fondata su un programma condiviso e coerente. Questo però va fatto assicurando la continuità con quanto di positivo è stato fatto in quest’ultimo anno, garantendo la prosecuzione delle politiche di risanamento del Paese e, al contempo, integrando gli obiettivi iniziali con quelli della crescita, dell’occupazione, di un nuovo welfare, di una ritrovata equità e di pieno ripristino dei valori costituzionali”.

Simmetricamente, proviamo a dare il voto in pagella anche alla kermesse di Todi. Qui siamo orientati ad una maggiore severità:la stretta sufficienza. Motivazione: bene tutta la parte “tradizionale” ed identitaria, ottima la convergenza tra movimenti ed esperienze (in un'Italia dall'alto tasso di rissosità anche nella galassia cattolica), comunque buona la mediazione tra i valori e le proposte realizzative. Purtroppo, però, manca, a mio parere, la chiarezza sulla finale opzione politica. Non si riesce davvero a capire, a parte il seppellimento del bipolarismo, se ci si muoverà ancora come lievito trasversale (con ampia autonomia lasciata ai carismi dei singoli movimenti), se invece, pur non entrando nell'arena partitica, si contribuirà al varo di un nuovo “contenitore” elettorale, oppure se si punterà a restaurare o addirittura rifondare uno o più partiti esistenti (senza escludere, per esempio, il recupero del “montismo” cristianamente ispirato).

Su tutto una convinzione striasciante, che il Segretario della CISL Bonanni ha avuto il merito di esplicitare ed esternare: “La soluzione non è il partito cattolico”!

In tempi così grami e poco generosi di soddisfazioni per la cultura, prima ancora che per la politica d'ispirazione cristiana possiamo ritenerci “moderatamente” soddisfatti per l'effervescenza del dibattito settimanale. Nessuno, infatti, almeno fino ad ora, è riuscito a convincerci che la sola madre di tutti i mali sia la politica. Se c'è una profondissima crisi nel nostro mondo, questa è anche (e soprattutto) dell'etica e nell'ispirazione spirituale.

Come scrive Nikolay Berdiaeff, che ha visto e subito ben altre crisi, come l'offesa del comunismo: “L'apocalisse interiore della vita storica è la rivelazione del fatto che la storia non è stata capace di realizzare il senso supremo, il Regno di Dio”.

FRANCO BANCHI