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IL GIGLIO BIANCO

Giornale Settimanale del PTE

Anno III, n. 32 - II Settimana di Aprile 2014

POLITICA ITALIANA E PPE: UNA CORDA TESA VERSO IL FUTURO

Poco meno di un anno fa il movimento dei POPOLARI TOSCANI EUROPEI (PTE) celebrava il suo primo convegno nazionale nella storica abbazia benedettina di Vallombrosa (FI).

L'obiettivo dichiarato quello di ricostruire l'area unitaria italiana di tutte quelle forze culturali e politiche che si richiamano al Partito Popolare Europeo.

A poco più di 40 giorni dalle elezioni europee la costituzione, anche in Italia di un primo perimetro che si richiama dichiaratamente al PPE è ormai certezza.

Gli appelli provenienti da più parti hanno prodotto un primo risultato. Sicuramente si tratta di un “laboratorio” più che un'edificio già solido e strutturato. Ma, come in tutti i percorsi difficili, il primo passo non solo è importante, risulta addirittura decisivo.

I contraenti il patto elettorale in vista delle europpe (NCD, UDC, Popolari) non sono chiamati a mettere insieme nicchie, organigrammi o semplici orticelli; in gioco c'è un ambizioso progetto ideale, prima ancora che politico: ridare voce, dignità, peso specifico ad una grande ed articolata forza che non vuole assistere come spettatrice al cripto-consolidamento della sinistra, che, nonostante il volto apparentemente post-ideologico di Renzi, porterà acqua al mulino del Partito Socialista Europeo (PSE). Ma, in pari tempo, non vuole coprire con una foglia di fico l'inevitabile parabola discendente di Forza Italia, sempre più schizofrenica ed ondeggiante tra toni barricaderi e biliosi da una parte e l'istinto di sopravvivenza dall'altra, che la sta sempre più inchiodando a poco trasparenti inciuci di vertice, definiti eufemisticamente “istituzionali”.

Per non parlare poi della scelta della destra italiana di uscire dal PPE e dei “ritorni al passato” della Lega, ormai dichiaratamente anti-europeista.

Lo spazio che si apre dinanzi a questo “laboratorio” targato PPE è larghissimo. Occorre però avere un disegno di prospettiva, che porti in tempi non biblici, con grande apertura mentale e coraggio, al superamento delle attuali sigle e partiti, per costruire senza tentennamenti la sezione italiana del PPE, in cui possano convivere ed interagire forze di ispirazione cristiana e popolare, il miglior riformismo laico ed una rinnovato slancio europeista.

Il tutto nella convinzione che intorno a questo disegno potranno convergere movimenti, forze, gruppi al momento “parcheggiati” nelle fila di Forza Italia e, con tutta probabilità, anche culture e mondi attualmente fermi nel PD, contrari a seguire l'affiliazione del partito alla famiglia socialista europea.

Benvenuto dunque l'esperimento italiano in chiave PPE alle prossime elezioni europee: una corda tesa verso il futuro della politica italiana.

FRANCO BANCHI