logo
logo PTE

IL GIGLIO BIANCO

Giornale Settimanale del PTE

Anno II, n.26 – IV Settimana di Novembre 2013

Intervista al Presidente dei Popolari Toscani Europei

BANCHI: PERCHE' NON ENTRO IN FORZA ITALIA E DICO SI' AL NCD

Dopo un lunghisssimo tira e molla è arrivato il chiarimento nel centro-destra. Un trauma, una liberazione o che altro?

Non direi un trauma. La politica ha delle regole, non ci sono matrimoni indissolubili. E' come per i compagni di viaggio. Puoi essere portato una volta, due volte nei luoghi dove non vorresti mai andare. Alla fine, se possibile con grande civiltà, fai presente ai compagni che la tua destinazione è un'altra. E riguadagni la tua libertà. Sottolineo: libertà non liberazione. Con parole molto semplici: il contratto che stava alla base della costituzione plurale del PDL è stato stracciato il giorno in cui “qualcuno” ha deciso di ritornare al passato ovvero a Forza Italia. Io che non sono mai stato in F. I, perchè avrei dovuto proprio ora aderirvi?

Immaginiamo che non sia solo un fatto di forma o di semplice galateo. Dietro c'è una discriminante di sostanza politica.

Per quanto mi riguarda, immagina molto bene. Oltre a quello che le ho detto, riguardante la forma (anche se in politica la forma è sostanza), registrerei altri motivi divaricanti. Il primo è quello che io chiamo il “fattore democrazia”, che vale sia dentro che fuori il partito. Come si fa a costituire degli organi di partito ufficiali e non convocarli praticamente mai. Dalla fondazione io sono (ero) membro del Comitato regionale del PDL. Chieda al coordinatore quante volte si è riunito. Chieda se ha approvato le candidature per le regionali e le ultime politiche. . .

Nei partiti o la democrazia c'è, e parte dal basso, o è meglio lasciar perdere. Inoltre non dimenticherei i contenuti e la proposta politica. Io speravo in un PDL che sterzasse progressivamente verso il PPE, diventandone la costola italiana. Confidavo in una forza liberale e non rudemente liberista, popolare e non populista, europea e riformatrice, non arroccata nella pervicace difesa di superati corporativismi nazionali. E potrei andare avanti. Ma non vorrei dimenticare gli equivoci sui “valori”, visto che nel PDL (anima forzista) si stava verificando un pericoloso smottamento verso una cultura radicale e relativista. E penso che basti per motivare un convinto no all'adesione a Forza Italia.

Ed ora parliamo di futuro. Sarà facile passare dalla separazione alla costruzione di un nuovo soggetto politico? Soprattutto, chi saranno i compagni di viaggio del NUOVO CENTRODESTRA?

Il futuro è già cominciato e non da ora. La separazione, prima che giuridica, come ho dimostrato poco fa, è stata culturale e politica. Nel nostro piccolo, la preparavamo da tempo. Non dimentichiamoci che il movimento che ho l'onore di presiedere, il PTE (Popolari Toscani Europei), già nel grande Convegno nazionale di Vallombrosa (Giugno 2013) parlava apertamente di” costruire insieme l'area del futuro prossimo:popolare, di ispirazione cristiana, riformatrice, europea, alternativa alla sinistra”. Molti di quei protagonisti, a cominciare dal Sen. Carlo Giovanardi, sono gli ispiratori del NUOVO CENTRODESTRA. Fra pochi giorni (30 Novembre – 1 Dicembre) ci sarà a Verona il consueto convegno annuale organizzato proprio dal Sen. Giovanardi e dai Popolari Liberali.

E' annunciata la presenza di tutti i Ministri del NCD e dello stesso Alfano. Un appuntamento a cui saremo presenti, insieme a tanti amici toscani. . .

Vorrei tornare sui compagni di viaggio. Lei ha parlato di quelli interni, io sposterei il discorso sugli esterni. . .

Sì, la ringrazio di avermi ricordato questa “omissione” involontaria. Ciò mi permette di dire che il nostro perimetro di alleanza è, insieme, largo e preciso. Largo perchè nel costruire l'alternativa al centro-sinistra (specialmente a quello nuovo, molto pragmatico e poco ideologico), non bastano alchimie ed equilibrismi tra partiti. Occorre intercettare, non strumentalmente, quella rinascita civile che mi sembra sempre più vicina. In una pubblicazione di pochi anni fa, parlavo di “rivoluzione inevitabile ormai alle porte”. Come fa un movimento popolare, cristiano, liberale a non porsi questa ineludibile missione? Se non noi, chi? Se non noi, il rischio è la deflagrazione di ogni sinergia virtuosa tra mondi vitali e politica. Guai se il NUOVO CENTRODESTRA nascesse già dentro un recinto delimitato agli addetti ai lavori o, peggio, coltivasse solo gli orticelli dei singoli per la rielezione sicura! Ma dobbiamo essere anche precisi e puntigliosi. Ecco perchè sarei prudente nei riguardi di ipotizzate fusioni verso il centro. Non sempre l'unione teorica fa la forza. E, soprattutto, chi si avvicina a noi vuole costruire un NUOVO CENTRODESTRA nel bipolarismo oppure ritentare l'ennesima telenovela del “centrino” terzopolista? In tal caso il NO GRAZIE sarebbe scritto con caratteri cubitali. Questa nostra avventura politica non nasce per sbarcare il lunario e salvare tizio o caio. E' un disegno strategico, che, a mio parere, ha un obiettivo ambiziosissimo: portare l'Italia ad una democrazia compiuta. In ballo non c'è la fine della II Repubblica ed il sorgere della III, ma il definitivo consolidamento dell'UNICA REPUBBLICA ITALIANA. E questo nel bipolarismo virtuoso tra schieramenti di portata europea, competitivi sui progetti ed i programmi, lealmente alternativi e, se possibile, responsabilmente impegnati a disegnare in modo non rissoso l'architettura dello Stato per un futuro lungo.

Mi permetta un'ultima curiosità. Le elezioni europee ed amministrative si avvicinano. Comunque il NCD dovrà misurarsi nella competizione elettorale. Si riproporrà il vecchio problema della scelta dei candidati. . .

Guardi, per fortuna, nelle elezioni comunali ed europee lo scettro è rimasto nelle mani degli elettori stessi, che conservano ancora la potestà della preferenza. Vorrei ribadire che quello della preferenza è un mio cavallo di battaglia fin dai tempi della (ahimè) minoritaria battaglia sostenuta nel Consiglio regionale della Toscana. Per quanto mi riguarda, considero scontato l'impegno del NUOVO CENTRODESTRA per riportare la preferenza anche nel sistema di voto delle politiche. Allo stesso modo, sono sicuro che i consiglieri regionali toscani che andranno a costituire il gruppo del NCD si batteranno come leoni per cambiare in tal senso la legge elettorale.

Se mi chiede poi come faremo a scegliere il candidato Sindaco di coalizione nelle grandi città, l'unica soluzione transitoria, in attesa di qualcosa di più strutturato e “democratico”, sono le primarie. Non certo una soluzione taumaturgica, sicuramente un buon ponte verso i cittadini.

A cura della Redazione